Non ha nulla da invidiare all’internazionalità di certi dischi esteri, Senza rete il quarto lavoro di Pivirama (alias: Raffaella Daino). Stavolta, sterza sulla lingua madre a testa alta, proprio nel momento in cui il taglio di questo lavoro poteva dettare la tentazione di insistere sull’inglese: segno comunque di coraggio e sicurezza che si evince dalla decina proposta. E si ha l’impressione che qui la singer ci abbia preso gusto a cantare in italiano e che non lo lascerà più. In ogni modo, all’ingresso ci attende “Sassi di vetro”, per buona parte dominato da contesto dream-pop, ma la drum-machine non disdegna piccole scosse verso la fine per non appesantire troppo la linearità del pezzo. Non si scorgono “Nuvole” all’orizzonte in quanto persiste il sereno di aria sognante, ma decisamente più fresca e gustosa. Raffaella affronta con ferma dolcezza e grinta temi d’attualità come “Jungle: frontiere chiuse”, decisa denuncia verso il nord-Europa che ha bloccato accoglimenti e cementificato muri invalicabili. Musicalmente il brano denota l’intento di non perseverare troppo su trame già inserite in precedenza, dando così maggior spigliatezza all’episodio. In ogni modo, l’episodio tornerà a friggere ancora in “Dal deserto al mare”. In “Arida” regna un ampio clima sospeso, tipico dei London Grammar. “E ora lei” si stende su tappeti cantautorali più tradizionali ed accessibili, ma sempre con una magnifica impronta singolare. Nell’opera l’artista narra l’interesse per il prossimo, osserva le introspezioni dell’anima ed il fascino di subirne risvolti da Dr. Jekyll & Mr. Hide con la fermezza di poterli domare con tenacia. Si nota come la Daino si butti con audacia a capofitto e “Senza rete”, brano intriso di ottime ricerche sonore, è il pezzo che esplica al meglio il “dream”, supportato da un’elegante “team” esecutivo, capace di esprimere una suggestiva effettistica. Interessante è pure “Alter ego”, cupa ballad che ruota su assi al confine della psichedelica. Ancora poco e tornerà il “Silenzio”, ma prima trova spazio una bella espressione pianistica a dettare linee di intensi panorami eterei. Con questo album, l’artista siciliana ha tradotto, con canzoni-dossier, ciò che ha visto personalmente nei campi profughi, con le tremende sofferenze derivative, sputando garbata rabbia verso quell’Europa sedicente di diritti ma pronta a sbarrare strade e rinnegare etnie. Però ha saputo, peraltro, alternare tematiche scottanti con stupendi quadretti fantasiosi, raggiungendo la maturità definitiva, grazie ad una progettualità istintiva e grezza, la quale ha generato la straordinaria amenità di questo Senza rete. Year: 2017 TRACKLIST
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