Intervista a cura di Max Casali Introduzione E' un piacere di conoscere più da vicino Paolo Cattaneo, uno dei più interessanti artisti della scena underground. Ci si presenta anche l'occasione di parlare del suo nuovo lavoro, "Una piccola tregua", uscito sia in formato cd, sia in vinile per l'etichetta Lavorarestanca e promozionato dall'ufficio-stampa Morning Bell (qui la recensione dell'opera discografia, a firma di chi scrive). Abbiamo riservato all'artista 12 domande, come 12 sono le canzoni dell'album. |
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Intervista A&B: Il titolo del nuovo album "Una piccola tregua" ha in sè uno dei grandi segreti per ricaricare le pile dalle fatiche del quotidiano. Possibile che un rimedio cosi semplice ed efficace sia in effetti dimenticato dalla frenesia dei tempi? La gente, cosi tanto indaffarata, ha sempre meno voglia di ritagliarsi una piccola tregua? Paolo Cattaneo: Tutti abbiamo bisogno di un'oasi di pace dove pensare a noi stessi e vivereuna piccola tregua. Bisogna avere il coraggio di perseguirla sempre, anche nella quotidianità. Senza mai stancarsi e soprattutto senza ingannare noi stessi dando la colpa alla frenesia dei tempi. É in fondo davvero un rimedio semplice ma molto potente. A&B: Il tuo stile, delicato e soffuso, rispecchia il clima che dovrebbe assumere un'oasi di pace interiore. E' stato un fatto voluto perchè temevi che, magari, dando più colore ritmico, si perdesse il profondo senso contemplativo ? Paolo Cattaneo: Lo stile delicato e soffuso che hai percepito ascoltando l'album rispecchia il mio carattere, il mio atteggiamento verso la vita. Quindi un'evoluzione naturale del mio suono che si colora del mio stato d'animo. Ritengo che un brano come "Trasparente" comunque abbia un forte carattere ritmico senza perdere profondità e spiritualità. A&B: Non è totalmente un concept-album ma vi si avvicina molto. Sembra che il tema principale vada a braccetto con i tanti ricordi descritti. Tuttavia, dai l'impressione che questi non siano mai legati a rimpianti. E' come se ogni ricordo non debba mai terminare per ri-elaborarlo in esperienze successive ? Paolo Cattaneo: Il ricordo è il leitmotiv principale dell'album ma, come dici te, non diventa mai rimpianto. Non sarei capace di intraprendere un nuovo percorso con forza e determinazione senza conoscere chi ho affrontato precedentemente. La nostalgia mi bloccherebbe mentre la consapevolezza del passato si trasforma in energia. A&B: Il tuo fitto background artistico annovera molteplici esperienze ed incontri importanti che ti hanno trasmesso margini di evoluzione. In particolare, col mondo del cinema c'è un ricorrente feeling e la tua musica è potenziale soundtrack per film e video. Dopo l'esperienza col regista Ruggero Loria, c'è qualche pezzo in particolare che senti molto "cinematografico"? Paolo Cattaneo: L'immagine per me è importantissima anche in un album fatto di suoni. Ogni brano è un momento della vita che, in realtà, non ho solamente ascoltato ma anche vissuto con tutti i sensi. Il brano che sento più cinematografico è "Se io fossi un uomo": ogni volta che lo ascolto o lo suono vengo travolto da immagini diverse. A&B: Quali sono i grandi nomi che ti hanno influenzato di più? Nelle tue sonorità, a volte, si avvertono richiami a Kings of Convenience, Sigur Ros, Mogwai e certi oscurantismi dei nostri Goblin... Paolo Cattaneo: I Goblin sono stati seminali per me. Il brano Jennifer, dalla colonna sonora di Phenomena, è composto da una sequenza armonica che ho utilizzato anch'io in molte canzoni. Non plagio ma una naturale dipendenza fisica che non posso controllare. I Mogwai e i Sigur Ros sono stati importanti per la mia crescita musicale anche se "Una piccola tregua" ha sentito molto l'influenza di Apparat e Howling. A&B: Il tuo disco è farcito di prestigiose presenze a vario titolo: da Matteo Cantaluppi a Lele Battista e altri ancora. Quanto, ognuno di loro, ha saputo incastonare quei piccoli segreti, quegli arricchimenti necessari per non vedere il contesto soltanto con i propri occhi? Paolo Cattaneo: Ti rispondo con una citazione di Claudio Rocchi, fatta nel corso di un'intervista fatta da Battiato: "La montagna bisogna guardarla da lontano per coglierla, altrimenti da vicino vedi solo un arbusto o un pezzo di roccia". Tutti i musicisti e gli artisti con cui ho collaborato mi hanno allontanato di qualche metro dalla montagna. A&B: Il tuo album è uscito anche in vinile in una splendida confezione apribile, con tavole cartonate che riportano i testi . Cosa ha significato per te? Una sfida al mercato "liquido"? Un atto nostalgico ma significativo per il "back to black" o cos'altro ? Paolo Cattaneo: Una necessità nei confronti del mio senso estetico e un dovere verso chi acquisterà la mia musica, che non è fatta solamente di impulsi digitali ma di idee da toccare. A&B: Tra l'altro, nel retro-copertina, si legge che il tuo disco è il primo realizzato da Mouseman e Lavorarestanca. Quindi, una nuova stamperia vinilica è già, di per sè, una notizia incoraggiante. Chi ha lanciato l'idea? Paolo Cattaneo: Il primo vinile per Mousemen ma non per Lavorarestanca che, nel suo catalogo, ne ha già pubblicati alcuni. Devo dire che è stata un'esperienza affascinante ma molto impegnativa. Anche perchè la copertina, è stata realizzata con carta Fedrigoni particolare e ricercata, per cui sono stati necessari test e prove passo dopo passo. A&B: Hai all'attivo 4 album e 3 ep, usciti nell'arco di un ventennio. Ogni volta che termini un lavoro come reagisci? Ti assale il dubbio che si poteva fare di più o, tutto sommato, hai la consapevolezza di aver dato tutto? Paolo Cattaneo: Sono sempre stato assalito da questo dubbio. Anzi, più che un dubbio, una certezza. In ogni album c'è sempre qualcosa che avrei voluto fare diversamente o con più intensità. In questo disco, invece, sento di aver dato tutto. Infatti questo album è nato per essere vissuto esclusivamente nel suo percorso creativo, senza l'idea del risultato finale. Mi interessava vivere l'esperienza e l'ho vissuta con la consapevolezza di avere dato tutto. A&B: L'amore e l'amicizia sono, indubbiamente, due efficaci "stacca-spina" in cui rifugiarsi. Però, mentre l'amicizia non ha controindicazioni, in amore fai capire in "Se io fossi un uomo" che si perde qualcosa. Come la pensi in realtà? Paolo Cattaneo: Nel brano si parla più di innamoramento che di amore, ossia quella fase iniziale di un rapporto in cui la ragionevolezza viene offuscata dall'idealizzazione nei confronti della persona per cui abbiamo perso la testa. Forse l'unica soluzione è innamorarsi tante volte della stessa persona per poterne cogliere sfumature diverse. A&B: Il singolo "Trasparente" , già in rotazione radio, mette in evidenza l'innocente illusione di poter girovagare nelle nostre esperienze senza la potenza residuale che ci ha lasciato chi ci ha amato. C'è un episodio in particolare che te lo ha fatto accertare e che ti ha lasciato il segno? Paolo Cattaneo: Ogni episodio della mia vita. A&B: Credi che possa ricrearsi una nuova scuola cantautorale come quella storica dei vari Venditti, De Gregori, De Andrè ? Cosa pensi si debba fare per sostenere il ritorno alla buona musica di qualità? Paolo Cattaneo: Ogni epoca ha la sua rappresentanza artistica. Quindi, si potrà ricreare una scuola cantautorale, come quella storica, solo se la società sarà la stessa di allora. La musica di qualità esiste già. Il desiderio di sapere deve superare la pigrizia e la fatica che oggi rallentano la ricerca del bello. A&B: Grazie, Paolo, per questa intervista suggestiva. Tutti noi di Artistsandbands ti formuliamo un grande in bocca al lupo per il tuo disco e le migliori prospettive per una crescente, brillante carriera. Paolo Cattaneo: grazie a voi per questa bella opportunità. |