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Alberto Molon
Hanno ragione tutti

Ci sono artisti che anelano di mischiare le carte compositive per dare un segno distinguibile alla propria musica . E’ chiaro che, insito, c’è il rischio della non immediata fruibilità però, se la formula proposta arriva ad un discreto pubblico d’intenditori, i risultati saranno di notevole fierezza. Candidato a riscuotere questo tipo di consenso è Alberto Molon col suo terzo disco “Hanno ragione tutti”, in quanto la struttura di queste 11 canzoni hanno percorsi che sembrano lineari all’inizio ed invece hanno la capacità di svilupparsi in niente di prevedibile. Arrangiamenti decisamente insoliti e sentimenti che rimpallano dal sorriso alla meditazione, dall’ironia ad una sana malinconia, in un mèlange di cantautorato, pop-rock e sprazzi di soul e blues. L’opener “Avrei voluto essere the Edge” apre con synth autoritari, aspettando un richiamo a riff tipici U2 ( come recita il titolo) , ma è un desiderio che cade nel vuoto, proprio per non risultare scontato. “La storia di un film” è vivace pop-rock con giri di tastiera scanzonati, ideali per una sound-track da grande schermo. “Il mio vicino di casa “ ci accompagna con batteria saltellante in ambientazione astratta prima e sarcastica poi e ciò conferma che il pentagramma è ben shakerato.

A primo acchito, la vocalità di Alberto non conduce ad immediati riferimenti, però quando si ascolta la title-track si deduce che, la scrittura ironica e frizzante, sembra uscita dai primi inchiostri del Blasco nazionale. Tuttavia, quando è il turno delle ballate, i toni si fanno più cupi e riflessivi come “Meglio un taglio che niente”, con l’inizio che rimanda ai Cure di “A forest” per poi svilupparsi con pregevoli trillati chitarristici. Difficile immaginare che la proposta di Molon possa far arricciare il naso a qualcuno: sono canzoni eleganti e ben suonate, che possono far contorno alle giornate di tanti : non tutte facilmente fischiettabili, ma indubbiamente fan buona compagnia. Il congedo dell’album è poggiato su tranquillo sincopato, condito da ottimi inserti sonori e l’ha intitolato con un presentimento? Una resa d’armi? Un’ironica minaccia? Sarà….ma anche se ci dice “Non tornerò più” non ci crede nessuno : per lui il bello viene ora….

 

 

 

YEAR : 2017

 

Label : Autoprodotto

 

Genere: Cantautorato, rock, pop

 

 

 

TRACKLIST :

 

 

 

1 - Avrei voluto essere the edge

 

2 – Hanno ragione tutti

 

3 – Dove sei

 

4 – Come posso stare senza te

 

5 – Meglio un taglio che niente

 

6 – La storia di un film

 

7 – E forse

 

8 – Il mio vicino di casa

 

9 – Chi ti dice che non si può

 

10 – Alla fine tutto resta

 

11 – Non tornerò più

 

 

 

FORMAZIONE :

 

 

 

Alberto Molon : voce, chitarra acustica ed elettrica

 

Martino Cuman : basso, chitarra elettrica, tastiere, cori

 

Francesco Sgorbani : batteria, percussioni

 

Marcello Batelli : chitarra elettrica

 

Paolo Carraro : chitarra elettrica

 

Charlie Narduzzo : chitarra acustica

 


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