Nati a Forli nel 2009, i MMK si contraddistinguono subito nell'underground cittadino grazie alla vittora di un concorso, che gli ha permesso di suonare in una tappa del Radio Bruno Estate 2010 a Ravenna, un festival itinerante in Emilia Romagna e Toscana.
Trovata la dovuta fiducia nei propri mezzi, sul finire dell'anno hanno deciso cosi di mettere su nastro le proprie idee, ed il risultato è l'EP Four Means Rise. Il quartetto romagnolo, nonostante la giovane età e la relativa poca esperienza pare aver già ben in mente cosa suonare e come, producendo un graffiante rock che spesso sfocia nello stoner e nel grunge. Rabbiosi al punto giusto e assai dinamici, come dimostra la traccia d'apertura "D", i MMK trasmettono tutta quella classica urgenza espressiva normale nei debutti riuscendo anche a tessere buone trame sonore. L'aspetto più interessante del lavoro va però trovato nei testi, dove il gruppo narra dell'inquietudine e dell'abbattimento del pensiero comune, ben sviluppato anche bella bellissima copertina, che vede un uomo seduto su una panchina osservare l'esplosione di una bomba atomica che ha reso il cielo di color giallastro. Decisamente interessante è "Footprint", dove è chiara la dedizione verso le sonorità anni '90, ma è la title track in chiusura che ci mette dinnanzi ad un lento e sabbatico stoner con nervosi intrecci di chitarra e batteria in controtempo. Pur essendo lontani dalla perfezione, per usare un eufemismo, Four Means Rise è un'accettabile EP di debutto, registrato anche molto bene, che denota una certa compattezza sonora ma che allo stesso tempo palesa qualche incertezza di songwriting da parte dei suoi autori. 66/100
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Colas: Chitarra e voce Anno: 2010 Sul web: |