Dopo “The Sum Of No Evil” del 2007, avevamo dovuto aspettare ben 5 anni per ascoltare un nuovo lavoro della prog band svedese.
Il risultato è stato “Banks Of Eden”, splendido lavoro marchiato a fuoco Flower Kings e vista la ritrovata vena creativa e compositiva, dopo poco più di un anno, la band di Roine Stolt ritorna con Desolation Rose, lavoro nuovo di zecca, forse un tantino inferiore al precedente, ma sempre ricco di ottime songs, piccole suite, melodie incantevoli ed un rock progressivo ricco di sfumature affascinanti ed avvolgenti. Ho preso in considerazione la limited edition, in quanto ha un cd in più con ben 8 brani per un totale di 32 minuti di musica, quindi consiglio anche a voi quest’edizione più completa. Desolation Rose non è un vero e proprio concept album, ma i brani sono quasi tutti legati da un’unica tematica, si parla del genere umano in generale, dove la cultura occidentale ha fatto fiorire una splendida rosa, ma con la sua avidità, non è riuscita a condividere questa fortuna con il deserto, rappresentato dalle regioni meno fortunate e più povere del mondo.
“Tower ONE” è il brano più lungo, una piccola suite di oltre 13 minuti e racchiude un po’ tutto ciò che la band svedese ha detto fino ad ora, le divagazioni strumentali, momenti più orecchiabili, un amore per tutto il prog degli anni settanta, così come per i Beatles ed il riuscire ad unire alla perfezione la semplicità con il virtuosismo. Splendide le melodie create dalle chitarre di Roine Stolt e di Hasse Froberg e dalle tastiere di Tomas Bodin ed il basso di Jonas Reingold è sempre fantasioso e spettacolare. “Sleeping Bones” è molto più breve, inizia quasi acustica e poi si sviluppa in un rock progressivo anche molto trascinante e “White Tuxedo” è un brano più rock, forse il meno riuscito, con il suo ritornello a cantilena, mentre con “The Resurrected Judas”, si ritorna al prog, romantico, melodico, con avvolgenti aperture tastieristiche e la voce di Froberg è sempre in grande forma ed in questi otto abbondanti minuti di musica, non mancano momenti strumentali di prog classico e sconfinamenti nel jazz rock.
Da segnalare ancora “Dark Fascist Skies”, che ha un sound potente ed in alcuni momenti vicino all’hard rock e nel finale, “Blood OF Even” e “Silent Graveyards”, due brevi brani molto melodici , entrambi molto vicini agli Yes. Il secondo cd racchiude otto brani, di cui solo due cantati e devo ammettere che alcuni sono migliori di quelli contenuti nella versione standard. “Runaway Train” è ancora una volta molto vicina agli Yes, mentre “Lazy Monkeys” è fortemente influenzata dai Beatles. I restanti sei brani strumentali sono stupendi, rock progressivo d’altri tempi e le influenze pinkfloydiane di “Interstellar Variations” riescono ad emozionare. Desolation Rose è il dodicesimo lavoro della band svedese, nulla toglie e nulla aggiunge a ciò che la band ha fatto fino ad ora, tranne la lunghezza delle composizioni, ma forse questo è proprio quello che vogliamo dai Flower Kings.
82/100
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Roine Stolt: Chitarra e voce Hasse Froberg: Voce e chitarra Tomas Bodin: Tastiere Jonas Reingold: Basso Felix Lehrman: Batteria
Anno: 2013 Label: Inside Out/Century Media/Universal Music Genere: Progressive Rock
Tracklist:
CD 1: 01. Tower ONE 02. Sleeping Bones 03. Desolation Road 04. White Tuxedos 05. The Resurrected Judas 06. Silent Masses 07. Last Carnivore 08. Dark Fascist Skies 09. Blood Of Eden 10. Silent Graveyards
CD 2: 01. Runaway Train 02. Interstellar Visitations 03. Lazy Monkeys 04. Psalm 2013 05. The Wailing Wall 06. Badbeats 07. Burning Spears 08. The Final Era
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