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Ian Anderson
Homo Erraticus

1972: i Jethro Tull pubblicano un vero concept album, “Thick As A Brick”, uno dei loro capolavori, con un unico brano, una lunga suite che narra la storia di un bambino prodigio, Gerald Bostock, poeta e personaggio della fantasia di Ian Anderson.
2012: quarant'anni dopo esce “Thick As A Brick 2”, stavolta però a nome Jethro Tull's Ian Anderson e Gerald Bostock diventa il protagonista della storia (in “Thick As A Brick”, il personaggio aveva scritto i testi, presi dal giornale locale che descriveva la storia di Gerald, un bambino di 8 anni che aveva vinto il primo premio di un concorso di poesia, subito revocato per aver detto la parola g___r in una trasmissione televisiva ed ancora oggi non è chiara quale sia la parola), tempi più moderni ed il giornale locale si trasforma nel sito web St. Cleve.

2014:
Gerald Bostock ancora gira nella mente di Ian Anderson e con solo il suo nome, esce Homo Erraticus, dove l'oramai cresciuto Gerald Bostock ha avuto un'attività politica e durante la visita all'Old Library Bookshop nel villaggio di Linwell, Gerald trova interesse in un vecchio manoscritto inedito, scritto dallo storico dilettante locale Ernest T. Parritt che si intitola “Homo Britanicus Erraticus”, che esamina gli eventi della storia britannica, dal passato, passando per il presente fino al futuro e con profezie varie. Una storia, possiamo chiamarla anche fiaba, ma con molti richiami sia all'attualità che a cose veramente successe nel Regno Unito, il tutto logicamente frutto della grande fantasia di Ian Anderson, con la vena ironica che lo ha sempre contraddistinto e con la grande classe e professionalità di chi è stato uno dei personaggi più importanti, anche surreali, non solo del rock progressivo, ma della musica in generale.

Homo Erraticus
è un ottimo lavoro e “Doggerland” è marchiata a fuoco Jethro Tull, con il flauto di Ian Anderson, sempre fiabesco, i riff chitarristici hard rock, le tastiere che creano magici momenti progressivi e sinfonici e la voce di Anderson, che sembra aver riacquistato intensità e “Heavy Metals”, a differenza del nome è un breve momento acustico, folk e rinascimentale, dove il giullare di corte vi invita a “Enter The Uninvited”, splendida song, dove il flauto è sempre fortemente presente, mentre il brano sa essere anche al passo con i tempi e “Puer Ferox Adventus”, nei suoi sette abbondanti minuti sa dosare perfettamente il rock progressivo con parti più folk e pacate ed il pensiero torna indietro alle parti più progressive del primo “Thick As A Brick”, sicuramente il brano più affascinante dell'intero lavoro e quando il nostro “Pifferaio Magico” si lascia andare con il suo flauto, quella magia che ha sempre contraddistinto la musica dei Tull, riprende vita per la nostra gioia.

La storia di Gerald Bostock prosegue con “Meliora Sequamur”, un suono di carillion, cori, un sound ancora fiabesco ed ancora con “The Turnpike Inn”, dove il sound si sposta più verso l'hard rock, grazie alla chitarra di Florian Opahle, ma senza perdere di vista il prog ed il folk, grazie sempre al flauto di Ian ed ad una fisarmonica che ben si innesta fra gli altri strumenti ed ancora “The Engineer”, che sembra continuare il discorso del precedente brano, ma con un tocco più sinfonico, grazie anche ad interventi pianistici e “The Pax Britannica” diverte e sembra di sentire i migliori Jethro Tull di un tempo. Ancora splendide storielle raccolte in Homo Erraticus, come “Tripudium Ad Bellum”, splendido tassello di nemmeno tre minuti, completamente strumentale, dove il flauto di Anderson incanta, come “After These Wars”, più lenta e ricca di melodia ed ancora come “New Blood, Old Veins”, breve ma d'effetto, come “In For A Pound”, solo 36 secondi acustici e folkloristici che aprono la strada a “The Browning Of The Green”, spettacolare nel suo incedere, come sempre tra hard rock, prog e folk.

Chiude il cd “Per Errationes Ad Astra”, per la sole voce di Ian Anderson, narrante e solo in pochissimi momenti dove accenna quasi un canto da chiesa e “Cold Dead Reckoning”, degna chiusura di quello che per me è il miglior lavoro, che sia Jethro Tull, Jethro Tull's Ian Anderson o semplicemente Ian Aderson, da più di 20 anni a questa parte. Se il risultato è questo spero che questo personaggio, Gerald Bostock, rimanga ancora per molto nella fantasia di Ian Anderson, in modo che riesca a raccontare le sue storie anche in futuro con un risultato come questo..... “So you ride yourselves over the fields and you make all your animal deals and your wise men don't know how it feels to be thick as a brick..... 

92/100




Ian Anderson
: Voce, flauto e chitarra acustica
Florian Opahle: Chitarra elettrica
David Goodier: Basso
John O'Hara: Piano, organo, tastiere e fisarmonica
Scott Hammond: Batteria e percussioni
Ryan O'Donnell: Voce

Anno: 2014
Label: KScope/Audioglobe
Genere: Progressive Rock/Folk Rock

Tracklist:
PART 1: CHRONICLES
01. Doggerland
02. Heavy Metals
03. Enter The Uninvited
04. Puer Ferox Adventus
05. Meliora Sequamur
06. The Turnpike Inn
07. The Engineer
08. The Pax Britannica
PART 2: PROPHECIES
09. Tripudium Ad Bellum
10. After These Wars
11. New Blood, Old Veins
PART 3: REVELATIONS
12. In For A Pound
13. The Browning Of The Green
14. Per Errationes Ad Astra
15. Cold Dead Reckoning

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