“Prowlers ... mmh ... Prowlers?... Non ricordo ...” “Ma si ... quella band degli anni ’90 ... hanno fatto due o tre album ... sempre con etichetta Mellow di Mastro Moroni ... dai ...” “Ah si ... ora ricordo: voce femminile ... belle copertine degli album ... un tastierista molto impegnato ultimamente in altri progetti ... Tilion, Colossus project, DAAL ... mi pare .... come diavolo si chiama ... Costa ... Alfio Costa ... si” “ok ... perfetto ... proprio loro ... sai hanno appena pubblicato un album ... una dozzina di anni dopo “Sweet metamorfosi” Ecco, più o meno così può essersi svolto un dialogo fra due appassionati, magari non informati su tutto quello che accade in ambito prog, ma comunque abbastanza attenti alle vicende degli ultimi 20 anni della scena musicale del genere che più amiamo. In effetti “Sogni in una goccia di cristallo” è un album godibilissimo in tutti i suoi sette brani (otto se contiamo il breve “Preludio ai sogni”) e che si pone senza dubbio alcuno tra le pubblicazioni più riuscite in questo 2011, sulla scia di altri gruppi italiani (La coscienza di Zeno e Gran turismo veloce, su tutti). Alcuni sogni di Laura Mombrini (la voce femminile) sono all’origine delle musiche e dei testi di Alfio Costa (il tastierista). Particolarmente seducente “Libera mente sola” con un intenso strumentale molto floidiano e la splendida voce di Laura in evidenza. Non da meno, ma profondamente diversa, “Il gioco di Giada”, sognante e dal vago sapore etnico. Inquietante e dal sentore psichedelico con sonorità vintage contraddistinguono “L’occhio del diavolo”. Uno “sfarfallio” di tastiere che “più new-prog non si può” sono all’origine di un altro intenso brano “Claustrofobicaria pt.2”, che chiude, con i fuochi d’artificio, un album davvero notevole e maturo, che, ci auguriamo, apra una nuova stagione musicale in casa Prowlers. 80/100
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Laura Mombrini: Voce Anno: 2011 |