Home Recensioni Album Necromid - The Sleep Of The Reason

Necromid
The Sleep Of The Reason

I Necromid sono dei musicisti di Imperia, autori di un album di terremotante death metal spesso incrociato con ritmiche thrash. The Sleep of the Reason possiede un'elegante copertina, che presenta una composizione di luci ed ombre in cui si ritrovano la luna, una farfalla e tre teschi.

Il CD dura tre quarti d'ora ed inizia con “Great Death Show”, che riguarda tematiche legate alla morte: la canzone è possente ed aggressiva, arricchita da un passaggio melodico al centro e da ben due assoli. Si continua con la personale e veloce “Final Destination” e con la martellante “Loneliness Gate”, ancora basata su pensieri personali. “Love Is a Discharged Gun” è una canzone d'amore un po' atipica, visto che musicalmente è piuttosto compatta, dotata di doppie voci e di un finale devastante; “Dead Man Walking”, invece, è la descrizione di una fuga dalla realtà con conseguente rifugio nelle droghe: dopo un arpeggio lento ed un interessante passaggio solistico in avvio, il pezzo prosegue intenso e pesante.
Da questo momento in poi si nota una maggiore varietà nei brani, come avviene, ad esempio, su “Violent Reaction”, che ha l'odio come tematica e, dopo l'uso di alcuni effetti, poggia su un misto di doom e thrash metal. Segue la personale “Remember the Day”, strutturata su un'efficace alternanza tra malinconia e distorta aggressività che si susseguono fino alla fine; anche la veloce

The Sleep of the Reason” possiede un testo personale, ma sfrutta delle clean vocals di stampo crossover. Si prosegue con “Red Like Blood”, riguardante la morte, che, dopo aver messo in evidenza le tastiere ed il solismo di chitarra, si evolve in un cadenzato moderno che ricorda i Pantera, con l'aggiunta di un coro come completamento del pezzo. La conclusione è affidata alla celebre “Can't Help Falling in Love”, breve canzone di Elvis Presley, dissacrata e velocizzata in modo molto personale, sfruttando nuovamente le doppie voci e l'assolo.

Dall'ascolto è evidente una mescolanza tra un death con vari spunti melodici ed un thrash piuttosto moderno, con netta prevalenza del primo dei due settori; stacchi e cambi di tempo sono sempre precisi e molti brani presentano doppie voci ed assoli ben ideati. Le voci, però, ci sembrano un po' confuse, visto che sono tanto veloci che non si seguono facilmente neppure tramite i testi del libretto, che sono poco leggibili, dato che non presentano spazi tra una frase e l'altra: forse è un effetto voluto per trascinare l'ascoltatore in un vortice di parole e suono, comunque, a nostro parere, occorrerebbe migliorare la pronuncia di alcune parole, fattore che, a volte, la foga ha fatto trascurare. Il disco è senz'altro consigliato ai seguaci del death metal, ma anche per gli appassionati di thrash un ascolto potrebbe risultare interessante.

70/100


Antonio Sessa: Voce
Gionata Giribaldi: Chitarra solista
Luca Bertoni: Chitarra ritmica
Pietro Bernini: Basso
Krysian Tallone: Batteria
Luca Alberti: Tastiera

Anno: 2009
Label: UK Division
Genere: Death/Thrash Metal

Tracklist:
01. Great Death Show
02. Final Destination
03. Loneliness Gate
04. Love Is a Discharged Gun
05. Dead Man Walking
06. Violent Reaction
07. Remember the Day
08. The Sleep of the Reason
09. Red Like Blood
10. Can't Help Falling in Love

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