Ognuno di noi ha una poesia, un disegno, una canzone chiusa in un cassetto, una idea concepita per vincere un pomeriggio di noia o rientrando a casa dopo una serata ed un bicchiere tra amici e ognuno di noi ha il sogno di dare alla luce, prima o poi, la propria “creatura”.
Probabilmente, Salvo Rizzuto e Sante Barbagallo, le due principali anime dei Loners, hanno vissuto una esperienza simile, quando, ragazzi, nel lontano 1977, nella loro Siracusa, imbracciano una chitarra e costruiscono l’ossatura del brano “I Remember a Dream”. All’inizio degli anni ‘80, le strade dei due amici si dividono, Salvo parte per Londra, da sempre considerata la capitale della sperimentazione musicale, e lì dopo anni di gavetta, costruisce la propria carriera di cantante; collabora con Trevor Horn (Buggles e Yes) e incide dischi con i gruppi Freedom Or Not (progetto soul/funk) e Sunshaker (progetto soul/pop), oltre all’album solista Unconditional, prodotto con il contributo di alcuni dei migliori musicisti della scena soul londinese (D-Influence e Cliff Charles su tutti). Nel 2006 fonda insieme all’amico musicista Mark Hawkes l’etichetta Boom Devil Records. Sante, invece, si ferma a Siracusa, suona e canta in diversi gruppi, organizza concerti e rassegne di blues, mantiene viva la scena musicale locale e apre un noto negozio di dischi (il Floppy Disk). Dopo trenta anni i due protagonisti di questa storia, divenuti ormai uomini, si ritrovano per riprendere il discorso iniziato nel 1977, e ricominciano a scrivere insieme, forti del bagaglio personale ed artistico maturato, nuove canzoni. Il nuovo materiale viene affidato a Carlo Barbagallo (figlio di Sante), che possiamo considerare la terza colonna dei Loners, che si prende cura degli arrangiamenti e di suonare chitarra e tastiere. Carlo, componente dei Suzanne' Silver e degli Albanopower, chiama a completare l’opera musicisti fidati come Toti Valente e Giuseppe Sindona (rispettivamente batterista e bassista degli Albanopower), oltre a Dario Serra (chitarrista dei Suzanne’ Silver) e ad altri professionisti facenti parte dell’entourage di Roy Paci, Mario Venuti e Todo Modo. Dopo due anni di lavoro, utilizzati per rivedere tutti i dettagli, il disco è finalmente pronto. Si parte con la chitarra slide di “Let It Shine”, brano raffinato che viaggia su un tappeto di velluto. Segue “I'll Do It Again”, song finemente arrangiata (tanto da ricordare il materiale solista di Donald Fagen), con la chitarra che gioca in controcanto. “I'm Just a Man”, è un rock dalle atmosfere anni ’70, che rimanda agli Stones, ai Cream, con Salvo novello Joe Cocker; “When Someone Doubts You”, brano che inizia con un arpeggio di chitarra incorniciato da un violino, risalta per la bella progressione nel finale. In “So Wrong” piano e chitarra sostengono la esaltante performance vocale di Salvo; mentre in “Good Times And Bad Times” la splendida melodia iniziale viene scomposta in frammenti suonati in sequenza dai vari strumenti in una accattivante e moderna tessitura armonica, per poi trasformarsi in una splendida ballata country che ricorda certi divertissement di Mark Knopfler. In alcuni momenti siamo confusi, non si comprende se ci troviamo nella italianissima Siracusa o in una delle tante Syracuse sparse negli Stati Uniti. “Man In The Mirror” è l’apice di questo lavoro, una canzone profonda, introspettiva, con i vocalizzi di Salvo che stemperano nell’assolo di chitarra, regalando brividi e sensazioni che le parole non riescono a spiegare, da ascoltare all’infinito e vi basti sapere che non sfigurerebbe nel miglior repertorio dei Pearl Jam. Seguono “Brand New Day”, ballata incentrata su un ritmo slow blues e “Can't Stay Without You”, canzone d’amore con una sezione fiati di scuola “Blood, Sweat and Tears”. Si chiude con “I Remember a Dream”, che in realtà è il punto di partenza, è l’idea chiusa nel cassetto nel 1977, un brano dalla struttura semplice, basato su una chitarra ed una melodia fischiata, che, con un indovinato gioco di effetti, riverbera in una atmosfera onirica. E’ il ricordo di un sogno, il ricordo del vecchio sogno di Salvo e Sante, ora divenuto tangibile. A questo punto, come nei sogni più belli, non vorremmo risvegliarci, vorremmo restare avvolti in quella atmosfera ovattata, pregna di poesia, desiderio e innamoramento. Ci si innamora, infatti, di questa produzione indipendente, ma dal respiro internazionale. Il disco è curato con intelligenza in ogni particolare, dagli arrangiamenti alla evocativa immagine di copertina. Lavori come questo nascono dal cuore di chi ama e conosce profondamente la musica, un ascolto attento farà risalire dal vostro subconscio echi di Beatles, Eagles, Beach Boys, Fleetwood Mac, Neil Young, Suede, Style Council, Traffic, Blind Faith, Creedence; nelle vostre orecchie, inoltre, risuoneranno sprazzi di certo easy listening americano e di soul (nel senso, anche letterale, di anima). Questo a dimostrare che per fare grande musica bisogna affondare le proprie radici in solidi (e, aggiungerei, nei soliti) terreni. Grazie Loners, riavvio il lettore e ricomincio a sognare … 90/100
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Salvo Rizzuto: Voce e cori Anno: 2010 |