Si divertono i Lordi e si sente, questi quattro ragazzotti finlandesi accompagnati da una gentil donzella sono cresciuti mangiando aringhe del Baltico, bevendo sahti, guardando sicuramente film horror di serie B (ma proprio quelli peggiori) ed ascoltando tutta la produzione metal degli anni ‘80 e ‘90.
Con questo background alle spalle si è arrivati alla creazione di cinque personaggi, ciascuno dotato di una precisa identità e biografia, dalle maschere mostruose (infatti è assolutamente da evitare l’incontro con loro in un vicolo buio): Mr. Lordi, un uomo biomeccanico dal volto sfigurato; Amen, una mummia; Lady Awa, una strega/vampiro; Kita, un uomo bestia proveniente da una antica razza aliena; OX, un toro infernale. Guardando i Lordi non si può fare a meno di pensare ai Kiss, a quel desiderio di spettacolarizzare la musica puntando molto sull’immagine. I Kiss hanno innescato, forse all’inizio inconsapevolmente, un meccanismo di immedesimazione alla portata di tutti, perché qualunque fan, con un po’ di rossetto (sottratto alla mamma o alla sorella maggiore) e un po’ di cerone, può sentirsi Paul Stanley, Gene Simmons o un altro componente della combriccola. Nel caso dei Lordi la situazione è differente, essendo difficile per gli amanti della band in questione riprodurre (o trovare in vendita) le maschere di gomma necessarie per assumerne le sembianze. Si aggiungono altre due brevi considerazioni: la prima è che all’uscita di ogni nuovo album le maschere ed i costumi subiscono un’evoluzione e vengono rinnovati; la seconda è che con tutta quella bardatura non deve essere agevole muoversi e sopportare il caldo asfissiante. Le notizie recenti riportano l’uscita dal gruppo del batterista Kita, intenzionato ad avviare una nuova carriera pubblica senza maschera, situazione in contrasto con le regole d'immagine del gruppo, che evitano di farsi fotografare senza trucco per mantenere un’aura di mistero. Non è chiaro cosa spinga il resto della band a perseguire questa linea, ma, probabilmente, la scelta è quella di esagerare e di portare tutto al parossismo per non restare anonimi e far parlare di sé. Per quel che riguarda l’aspetto squisitamente musicale i Lordi ci propongono una rilettura dei canoni, delle tematiche e degli stereotipi dell’hard rock e dell’heavy metal. I testi, spesso goliardici, trattano temi adolescenziali, parlano di mostri, di zombie, di sangue, di ribellione ed inneggiano al metal ed al rock’n’roll. La musica pesca a piene mani da tutto il repertorio del rock duro, ma soprattutto quello del periodo compreso tra il 1980 ed il 1995, infatti sembra di sfogliare una sorta di audio-antologia del Metallo. Non vi sarà difficile riconoscere riff e ritornelli ascoltati altrove, scoprirete i Kiss (ovviamente), i Motorhead (nella voce di Mr. Lordi), Alice Cooper, i Twisted Sister, Bon Jovi, forse anche qualche traccia degli Hanoi Rocks (altra band finlandese, anche se i LORDI non ne possiedono lo stesso flavour decadente), i Judas e via discorrendo. Inoltre, in questo quinto lavoro dei Mostri, ooops… pardon, dei Nostri, è fondamentale il contributo in fase di produzione di Michael Wagener (già al fianco di Accept, Dokken, Stryper, Raven, Alice Cooper, Skid Row, White Lion, Raven, Ozzy, Hammerfall e quindi, di certo, non l’ultimo arrivato). Ma, bando alle ciance, chiudete a chiave le vostre figlie, che lo show abbia inizio… L’apertura è affidata alla solita “Scarctic Circle Gathering”, arrivata al quinto capitolo dal titolo “SCG5: It's a Boy!”, intro che documenta la nascita del bel pargolo rappresentato in copertina. Segue “Babez for Breakfast”, ma non abbiate paura, non si tratta della cover di “Painkiller”. “This Is Heavy Metal”, è l’ennesimo inno al metallo, che ricorda in modo impressionante “War Machine” dei Kiss e state pur certi che Mr. Simmons si sta già sfregando le mani valutando quanti dollaroni richiedere per il plagio. “Rock Police”, è uno dei brani più avvincenti del disco con un bell’assolo di chitarra e tastiere; dopo la divertente “Discoevil”, si passa alla tetra ballad “Call Off the Wedding”, scena di un matrimonio adombrato da oscuri presagi (il guitar solo è opera di Bruce Kulick, ed è inutile ricordarvi in che gruppo suonava); “I Am Bigger Than You”, ricorda ancora una volta i Kiss e ci regala anche un breve passaggio alla The Who, provate a non cantare il ritornello. Dopo il riff roccioso di “ZombieRawkMachine” , si passa a “Midnite Lover”, altra punta di diamante dell’album, e questa volta provate a non battere il piedino; “Give Your Life for Rock and Roll”, chiaro inno al genere del titolo, con tanto di assolo alla Maiden, “fuga” di organo e coro di voci femminili nel finale. Superata “Nonstop Nite”, troviamo l’arpeggio strumentale “Amen's Lament to Ra” (altra sana abitudine dei dischi hard rock anni ‘80). In “Loud and Loaded” un ragazzino scatenato lancia il nipotino fuori dalla finestra per il solo gusto di vederlo volare, perché ormai il livello di adrenalina ha raggiunto il picco massimo. “Granny's Gone Crazy”, ci narra di una nonna impazzita di fronte ai nuovi usi e costumi della società, …It's all porn on TV, the whole world's gotten too obscene, Little girls dressing up like whores, Mothers too fat to fit out the door, Grown men dressing up like girls, This is not my world!, in questo brano appare come ospite speciale Mark Slaughter, nella parte del padre. Chiude il lavoro “Devil's Lullaby”, omaggio alla teatralità di Alice Cooper arricchito da una bella partitura di organo. Il risultato è piacevole e convincente, il prodotto è un disco pieno di potenziali hit che se fosse uscito 20-25 anni fa avrebbe venduto una vagonata di copie scalando le vette delle classifiche. Come già detto, i rimandi o le citazioni di altri brani hard e metal anni ’80 si sprecano, ma la questione fondamentale è che il tutto è così ben amalgamato e miscelato da risultare sorprendentemente personale e spontaneo, perché la musica che i LORDI hanno deciso di suonare viene fuori dannatamente bene. A questo punto viene da pensare che, tutto sommato, il look scelto dal gruppo (riassumibile come un incrocio tra GWAR e Slipknot) c’entri anche poco con la musica proposta. In conclusione Babez for Breakfast, non passerà alla storia come un campione di originalità, ma 50 minuti di sano divertimento non ve li toglierà nessuno. Brutti, Lordi e Cattivi, love ’em [or] leave ’em, … prendere o lasciare! 70/100
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Mr. Lordi: Voce Anno: 2010 |