I torinesi Project-To sono la "creatura" di Riccardo Mazza e Laura Pol: il primo, compositore e docente presso la Scuola di Alto Perfezionamento Musicale di Saluzzo, oltre ad aver collaborato con artisti prestigiosi come Giorgio Gaber e Franco Battiato, è noto anche fuori dai confini nazionali per le sue scoperte nel campo della psicoacustica e della valutazione del suono nello spazio; Laura Pol, invece, è una affermata fotografa ed esperta videomaker. Al duo di base si è unito il tastierista Carlo Bagini, già conosciuto nell’ambiente per aver suonato con gli Statuto e Donatella Rettore.
Il "collettivo" così formato dà il meglio di sé durante le esibizioni dal vivo, in tale sede, infatti, musiche originali, campionamenti, uso di sequencer, sperimentazioni sonore e proiezioni di immagini su grandi schermi si completano a vicenda per dare vita ad una serie di esperienze artistiche multimediali (audio e video) esaltanti e sempre differenti. Nella White side la ritmica, spesso affidata a percussioni e batterie suonate in studio, abbraccia e sostiene tappeti di synth e tastiere. Per la cronaca è giusto accennare qualcosa sui brani: "I Hope" riporta alla mente alcune canzoni degli anni ‘80 (in particolare "19" di Paul Hardcastle), "Sign of the Earth" con i suoi vocalizzi arabeggianti ci trasporta virtualmente in terre esotiche, "Look Further" è caratterizzata da canti gregoriani su una base veloce (e qui il richiamo va agli Enigma di Michael Cretu), il ritmo tribale di "Rebirth" ed il ripetersi di alcuni versi gutturali danno l’impressione di trovarsi nel mezzo di una giungla o, meglio, in un caos organizzato dal sapore industrial. "Ya-Ho" è il brano dotato di maggiore musicalità ed infine "Roger" è un pezzo votato alla techno più sfrenata con una batteria incalzante che viaggia intorno ai 140 bpm. La Black Side contiene gli stessi pezzi, anche se ai titoli viene sempre aggiunto il prefisso "Black", per cui troviamo "Black I Hope", "Black Sign of the Earth" e così via. La differenza con la parte White consiste nel fatto che la componente melodica qui viene quasi annullata in favore di un maggiore spazio dato alle pulsazioni ritmiche, che diventano ancora più estreme, martellanti ed elettroniche. Ascoltando il lavoro nella sua interezza si colgono sprazzi o ispirazioni derivate da Chemical Brothers, Andy Stott, Moby, Rockets, Visitors e persino Vangelis (con specifico riferimento alla soundtrack di Blade Runner), per cui il disco è consigliato agli appassionati del genere, ma il suggerimento resta quello di cercare di assistere ad una session dal vivo del trio, situazione nella quale il progetto mostra la sua completezza e nella quale la potenza delle musiche viene esaltata dal valore delle immagini. |
Riccardo Mazza: Producer/Music Anno: 2016
Tracklist The Black Side |