Formatisi nel 2003 nella zona di Varese, i Balrog hanno al proprio attivo un primo demo datato 2005 ed uno successivo, The Rise, del 2008.
Il debutto sulla lunga distanza si intitola A Dark Passage, ed è in pratica il demo del 2008 rimasterizzato e cantato dal nuovo vocalist Stefano “Obscure” Castagna. Il quintetto è autore di un heavy metal granitico, incentrato sostanzialmente su atmosfere plumbee e soffocanti, generate grazie all’utilizzo di riff serratissimi e ritmi suonati in doppia cassa, comunque mai esageratamente veloci. Le composizioni, pur lasciando trasparire l’influenza di gruppi come Judas Priest (periodo Painkiller), Metallica, Iron Maiden e di tanto sano thrash, sono interessanti e allo stesso tempo caratterizzate da una buona dose di originalità. Il trittico iniziale, formato dai brani “The Wait”, “At the Black Gates” e “The Rise”, richiede numerosi ascolti per essere apprezzato; la potenza espressa dall’effetto “muro di suono” è impressionante. Qui i testi sono di ispirazione fantasy, come è facile intuire già dal nome della band (i Balrog sono mostri immaginari – demoni di potenza - nati dalla fervida mente di J.R.R. Tolkien) e dal titolo del secondo brano, infatti i Neri cancelli di Mordor indicano un luogo presente nel Signore degli Anelli. “Shadows” è un pezzo più diretto e dinamico con un testo tutto dedicato alle “Ombre”, noto gruppo motociclistico di Varese. Segue “Tears”, eccellente episodio strumentale, che parte con la chitarra acustica e si sviluppa con una sequenza di accordi elettrici in crescendo sui quali si innesta la linea melodica della solista, il tutto serve ad introdurre “Change Woman for Hell”, brano nel quale risalta la prestazione vocale di Obscure. Chiude il disco "Perpetual Circle", riflessione sulla ciclicità della vita umana, dove fraseggi pesanti e molto tecnici si intrecciano con aperture più melodiche. I Balrog si rivelano un’altra piacevole realtà della scena metal italiana, con due chitarristi preparati, una sezione ritmica compatta ed un cantante con un buon controllo della voce sia sulle note basse sia sugli acuti. L’affiatamento dei musicisti è notevole (va, infatti, considerato che la band, eccezion fatta per il vocalist, suona insieme da sette anni) e bene ha fatto la My Graveyard Productions a prenderli nella propria scuderia. A giudizio di chi scrive, le composizioni meglio riuscite sono quelle dove è ben dosato il rapporto tra parti potenti e aggressive e intermezzi più armoniosi, che il gruppo interpreta con grande padronanza di espressione. L’inserimento di ulteriori parti melodiche e di assoli vivaci, utili a stemperare la furia metallica, potrebbe rivelarsi la carta vincente per questa band ed è auspicabile che il nuovo materiale (A Dark Passage, di fatto, risale ormai al 2008) si muova in questa direzione. Va lodato, infine, il fatto che il gruppo abbia curato tutta la produzione del disco, occupandosi personalmente della registrazione e del missaggio (a cura del drummer Tommaso), della copertina (opera di Andreas Tibiletti) e del booklet interno (i cui suggestivi disegni sono stati realizzati da Stefano Luoni). Favorevolmente impressionati, attendiamo, dunque, con impazienza la prossima prova dei Balrog. 75/100
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Stefano Castagna: Voce Anno: 2010 Sul web: |