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KVR
Ponor

Ponor è la release della Non-Salvation (ex Atrum Toringi) tedesca, una etichetta black metal/ambient underground senza compromessi ed i KRV si rivelano una band di assoluto spessore e capacità considerando che provengono da una terra ancora vergine su questo versante musicale. Questa è una chicca per ogni appassionato collezionista di black metal, insomma un concentrato di notevole rarità sonora e non solo, vista anche la tiratura solo in vinile a 300 unità completata da un gatefold ed un disco di 150 gr. più poster in omaggio.
Questo è un modo davvero singolare ed una strategia che sta in bilico tra il business pianificato ed il rispetto della natura delle cose, con minore impatto ambientale e intasamento del mercato discografico. Dico questo perché molte etichette secondo me dovrebbero agire in questa maniera, basta poco insomma, si investe bene su una tiratura underground e si sarà sicuri della vendita senza per questo produrre quintali di plastica e carta che alla fine invecchieranno negli scaffali dei negozi o ancora peggio nei magazzini di chissà quale distributore con i fan che magari poi potrebbero essere relativamente disinteressati ad un cd stampato in maniera canonica; in questo caso l'utilizzo della versione in vinile tende a fare una certa 'pulizia etnica' e solo i veri appassionati, i fan incalliti andranno ad usufruire del prodotto finale a parte i soliti furbastri (?!) che faranno il solito filesharing (...ma questa è un'altra storia).

Passando al concetto più importante, la musica, abbiamo qui ben otto brani di black metal freddo e tenebroso di stampo 'Slavic', lo slavic sta più per le ideologie ed il messaggio (mitologia slavica e denuncia della situazione politica del loro paese in questo specifico caso...) piuttosto che nell'utilizzo di strumenti tradizionali, al contrario il suono è meglio accomunabile ad ampie suites dalla lunghezza media di 4 minuti particolarmente lineari ma strutturare a cascata con un riffing sinistro e tonnellate di substrati fatti di fraseggi mai monotoni che creano un background ricamato finemente che si conficca nelle cervella e nella pelle con sezione ritmica ipnotica e sinusoidale, imponente e scorbutica per la sua semplicità ma allo stesso tempo orrorificamente ossessiva.

Dopo due full-length album ("Silna Volja Srebra" del 2005 e "Ukleta Zemljo" del 2007, oltre al ep "U Kamenom Grobu" uscito in cassetta sotto la Medieval Music Production del '07) i KRV (che sta per 'sangue'nella loro lingua) di Sarajevo ci illuminano o meglio 'offuscano' con un lavoro di grande interesse, in bilico tra l'abisso dell'ignoto e arcani oscuri presagi in cui la lentezza e la maestosità si fanno imperiosi, le vocals sono in lingua madre, aggressive e digrignanti anche se impostate su tonalità non molto acute, direi arcigne, mentre le chitarre sono bastardamente nordiche, a tratti epiche ma sature, in un continuo scalare ed intercalare di note singole e tagli accattivanti e sfuriate repentine in cui dimostrano anche un'ottima malleabilità e dimestichezza con il genere, d’altronde l'influenza Norvegese è lampante vista anche la fratellanza di sangue con gruppi come i Koldbrann con i quali hanno effettuato delle date dal vivo, ed infatti questo 'Ponor' vede la partecipazione di Mannevond alle vocals in una traccia.
Il loro stile per intenderci è molto vicino al duetto delle meraviglie Darkthrone/Satyricon, anche se devo ammettere che è come se i Satyricon, con il loro tocco artistico e magico, suonassero i Darkthrone più grezzi con un risultato direi eccellente!

Abbiamo 8 tracce, e se escludiamo l'intro rumoristico-ambientale con un mood nefando e catacombale le restanti song si assestano su livelli pressoché ottimali lasciando invariata o quasi la formula infernale del loro marchio di fabbrica: black metal grezzissimo, cadenzato e primordiale in concomitanza con alcune melodie appena accennate negli intrecci strumentali soprattutto delle chitarre e brevi fraseggi selvaggi al limite con l'unholy in cui la batteria batte incalzante con un uso giusto dei piatti che donano un tocco di atmosfericità aggiunta ed il basso che potenzia con accenti il già spesso suono corposo delle ritmiche in un continuo cavalcare guerresco.
Le tracce che primeggiano sono di certo la rocciosa "Ponor", la trascinante "Tamo gdje svjetlost mre" che scorre come un fiume di sangue in piena con una maestosa imponenza, "Krenimo u noc" dal refrain vincente e avvincente, semplice e diretta e la conclusiva "Pohod" dall'andatura zombi(e)ficante...
In due parole: fatelo vostro! 33:55 minuti di infami armonie black e micidiali/criptici inni alla tumulazione. Bravi!

85/100



Vihor: Chitarra
Ban Krvnik: Voce, chitarra
Kurvar: Batteria
Kralj Teror: Basso

Anno: 2008
Label: Non-Salvation
Genere: Black Metal

Tracklist:
Side A
01. Slava screbra (intro)
02. Sumrak smrti tvoje
03. Ponor
04. Tamo gdje svjetlost mre
Side B
05. Bundet Til Masten
06. Za slavu slobode
07. Krenimo u noc
08. Pohod

Note:
Formato: LP nero, Gatefold + Poster limitato a 300 copie

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