Home Recensioni Album Rust Requiem - Migrationis Oscura Aetas

Rust Requiem
Migrationis Oscura Aetas

L'iniziale distorsione elettrica della chitarra di questo cd non mi aveva per niente dato la giusta impressione su questo progetto, la trovavo poco idonea ed poco elaborata per un gruppo black metal (così come mi veniva presentato in fase iniziale di recensione) , ma poi nel successivo brano e nei seguenti la mia idea del combo si é spostata su positivi lidi, questo perché la one man band Rust Requiem coglie certi punti fissi del genere underground in un malvagio e oscuro presagio mortale che esplora un'altra volta il metallo nero in una sua forma (una delle tante e con tante vesti) non del tutto singolare, ma molto personale, rivisitata e contaminata con gusto... Migrationis Oscura Aetas non é la solita release black metal, c'é dell'altro e molto di più, il cerchio deve ancora chiudersi e questa è, e resta, una release underground ancora acerba e seminale, un debutto musicale con varie sfaccettature da meglio presentare ed arrangiare per il futuro.
Di certo l'atmosfera fosca e le ambientazioni sono più vicine al dark apocalittico estremo, a qualcosa che molto si avvicina alle prime cose del mago Sapor Aeternus nel contesto delle ambientazioni (non certo per le vocals, qui molto più cupe, strazianti e criptiche, maligne e strazianti in alcuni brani), e per certi versi al feeling macabro gotico piuttosto che alla malvagia e selvaggia irriverenza del puro black metal; il lavoro risulta così ascoltabile e godibile per certi aspetti e in primis per la sua varietà, infatti il nostro Ianvs si lancia in ambiti dai tratti atmosferici (da sottolineare il mesto misticismo orrido delle tastiere, degli organi e dei sampler campionati) e poi a scorribande nel sound industriale (frutto anche dei campionamenti), ci si perde così in circoli viziosi al limite con l'industrial/ambient death e poi si cade in epici momenti dal sapore medievale tutto condito e accompagnato dalle vocals evocative rigorosamente in lingua latina atte a dare un'aurea di ancestrale ed arcano mistero a tutto l'insieme del concept che si rivela, ad una attenta analisi, un'opera concettuale sulla spiritualità della natura umana.
Il cd è diviso in brani principali a loro volta sezionati in vari atti, così che alcuni brani, nel loro insieme, raggiungono anche la durata massima di 10 o 13 minuti senza però stancare e scadere nella noia.

Ci sarebbe da dilungarsi sul concept, credo che questi cd sarebbero meglio se correlati da ampi approfondimenti teorici che certo interesserebbero ai pochi eletti ma che sarebbero una vera soddisfazione per qualunque musicista di questo stampo...

Le sonorità sono primordiali e semplici, senza grandi tecnicismi, qui é la ritualità a farla da padrone, le atmosfere spettrali e lineari che si perpetuano senza per questo cadere nel ridicolo (e questo può già essere un pregio per un debutto dove un'unica testa ha pensato e messo in pratica le idee), la contaminazione musicale del platter lascia uno spettrale senso di vuoto interiore, atmosfere cupe e il repentino uso di spiragli di luce, riff compressi e modernizzati dalle percussioni sintetiche, ossessivi lamenti funambolici, accelerazioni sinistre e molto suggestive fanno il resto e mettono il gruppo allo stesso livello di certi solo projects di un tempo che facevano spesso capolino anni or sono dalle zone più disparate del mondo: si respira lo stesso senso di underground e di considerazione ed ottimizzazione dei propri limitati mezzi.

Diabolico ed ancestrale, lascio poi a voi giudicare il livello di preferenza, ma questa release é un ottimo debutto, un buon demo dove le song, o meglio gli atti, fluiscono facili e dritti al cuore e alla mente, per questo Migrationis Oscura Aetas per me coglie nel segno, anche per un suo 'non sense' commerciale che lo mette al di sopra delle solite release italiane in ambito estremo e per la capacità di creare qualcosa di molto spontaneo ed intimistico come si faceva in ambito underground negli anni '90, senza pretese e autocompiacimenti.
Ai puristi del genere sconsiglio il cd, non è black e non è nemmeno dark gotico o doom nel suo senso compiuto, di tutto un pò ma con parsimonia ed agghiacciante freddezza per più di un'ora di musica che in alcuni tratti tocca addirittura gli opposti così come la mente umana é costituita dai suoi sinonimi e contrari così la musica di Rust Requiem accede ad un livello superiore per creare un tramite dal sapere savio alla coscienza: e credo che questo sia un lavoro dedicato alle anime più sensibili e filosofiche, non un dischetto easy listening per placare la sete di moda del momento...

65/100


+Ianvs+: All instruments & lyrics

Anno: 2008
Label: Autoprodotto
Genere: Black Metal

Tracklist:
01. Nvmqvam
02. Per Patefactionvm Vallem
03. Volvntatis Pvtredo, Mens In Limo Incidit
04. Falsorvm Liberatorvm Tvrris
05. Terror, terrores
06. Aeqvvs Animvs, Viva, Rvina, Perversa Vita
07. Semper

 

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