Asphalt. Ed è asfalto ciò che si respira ascoltando questo primo lavoro dei Soul Of The Cave, eclettica rock band romana. Un disco aggressivo, duro, diretto, caldo e freddo allo stesso tempo, proprio come l’asfalto.
Sotto contratto con l’etichetta inglese UK Division Records, i Soul of the Cave registrano questo primo lavoro nel 2007 per poi pubblicarlo solo questa estate. La produzione passa anche attraverso le mani di Victor Love (Dope Stars Inc.), e la distribuzione in 26 paesi grazie a Code 7 e Plastic Head è degna di nota. Il disco mostra subito la sua linea guida: chitarre energiche fuse insieme in maniera più che dignitosa, riff a volte cupi e pesanti come macigni accompagnati da soli puliti, scarni. I pezzi sono di ottima fattura, le idee ci sono come in ogni buon primo disco (cosi come l’urgenza creativa). Basso e batteria contribuiscono a dare originalità al tutto, ed a mantenere viva l’attenzione dell’ascoltatore. In “Asphalt” c’è tutto quello che si sente in un disco post-rock degli ultimi 4-5 anni, con i pro ed i contro che si porta sempre dietro un’opera prima su lunga scala come questa. Si deve ovviamente fare differenza tra ciò che è originale e ciò che ormai è, nella sua apparente originalità, diventato clichè del genere. I Soul of the Cave cascano a volte nella trappola, mantenendo però un buon livello di spunti propri; meglio le parti ritmiche di quelle vocali. Nel disco sono presenti 9 tracce in lingua inglese, e 2 in italiano: “Piove” e soprattutto “Cloro”, che emergono anche per la bontà dei testi. Nelle liriche in inglese invece è l’italianità della composizione che tende a venire fuori, facendo perdere un po’ di poeticità al tutto. Buone le voci del bassista e del chitarrista, ma probabilmente non cariche come il resto. In sintesi, un buon primo album: sicuramente il sound è di alto livello, per essere “italiano”. Alcuni brani potranno essere la base per un secondo lavoro della band, che eventualmente potrebbe aprirsi anche verso altre direzioni musicali per acquistare maggiore personalità, considerate sopratutto le sue qualità tecniche. 68/100
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Paolo Boni: Chitarra Anno: 2008 |