Immaginate: è il 1945. I monti lariani. L’occupazione nazista. Il caos, la disperazione. La Resistenza, l’amore. La guerra.
Pubblicata nel marzo di quest’anno con l’etichetta comasca NodoLibri, l’ambiziosa opera Pop di Filippo Andreani La storia sbagliata, si dimostra subito un progetto di grande valore; non solo a livello musicale, ma, e soprattutto, per quanto riguarda i contenuti storici e culturali che riporta alla luce. Non siamo di fronte al “solito” disco Folk che romanza in modo anacronistico su vicende frutto della fantasia di un cantautore che gioca a fare il De Andrè di turno: qui i fatti sono reali, La storia sbagliata è la triste vicenda di Luigi Canali (Capitano Neri, o più semplicemente Neri) e di Giuseppina Tuissi (Gianna, in onore del giovane fidanzato ucciso dai fascisti), due personaggi chiave della Resistenza comasca, letteralmente fatti fuori dalla Vita e dalla Memoria. Infatti i due, partigiani militanti nella 52a Brigata Garibaldi, verranno uccisi da coloro che credevano amici, e la loro storia sarà seppellita insieme alla Vergogna. Non si pensi di me che io creda di avere qualche autorevolezza per parlare del Neri e della Gianna, perché non ne ho alcuna. Semplicemente, le loro esistenze mi sono cadute addosso dalle pagine di un libro e non sono riuscito a scansarmi. Mi hanno infradiciato il cuore e per asciugarlo ho scritto tredici canzoni. In queste, la fantasia è andata a riempire la Storia, cercando però di rispettarne la priorità: non è quindi la Verità profonda a risultare intaccata… Parole di Filippo Andreani, tratte dal breve ma ben scritto libro che dà forma al CD, contenente, oltre alla nota introduttiva dall’autore, una prefazione di Marino Severini, un’introduzione di Fabio Cani, e i testi del disco con note a fronte. Poesia reale, drammatica, viva e struggente. Un disco da ascoltare tutto d’un fiato, una storia che si snoda lungo tredici canzoni ben scritte e arrangiate (a differenza di una qualità audio che si rivela il punto debole della produzione), con le quali Andreani è stato in grado di riportare alla luce, oltre alla storia, anche la miglior tradizione cantautorale italiana. 78/100
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Filippo Andreani: Voce, chitarra acustica, organo, kazoo Anno: 2010 |