I polacchi Saratan escono per la “My Kingdom Music” con Antireligion, un album thrash di chiara ispirazione americana (che vede negli Slayer i principali punti di riferimento).
Nondimeno, la band raccoglie anche quanto seminato da gruppi di matrice teutonica (Sodom e Kreator su tutti), mentre si discosta un tantino dalle influenze anni ottanta della Bay Area, attingendo più dal decennio successivo. Infine, nel disco vi sono sporadici richiami al death di stampo tradizionale. Detto ciò, il trio si profonde nelle citate sonorità offrendo brani ben strutturati, peraltro suonati con così attendibile piglio tecnico, da catapultare l’opera lontano anni luce dalla piattezza scontata dell’esordio discografico, “The Cult Of The Vermin”, di qualche anno fa. La cupa e decadente “Dead Inside”, la slayerana “Crave Suicide”, i due capitoli del brano che dà il titolo all’album (“Antireligion Pt.1” e “Pt 2”) - ove peraltro i musicisti si concedono il lusso di innestare sonorità vagamente orientali - sono gli esempi più lampanti di questa elevata proposta musicale, peraltro resa ancor più credibile da una voce roca che, sebbene meno chiara di quella di Tom Araya, ha in comune con quest’ultima una certa attendibile e gradevole propensione al monocorde. Sempre parlando di prestazioni vocali - concludendo con l’unica nota stonata dell’opera - va precisato che tanto egli convince nei succitati momenti, quanto risulta assai poco convincente allorquando canta linearmente (“My Demise”), risultato invero assai scontato, se non inefficace. Fortunatamente per l’ascoltatore, egli incede in questa tentazione assai raramente. 81/100
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Jarek Niemiec: Voce, basso Anno: 2010 |