Dopo l’ottimo “Night Castle” dello scorso anno, la Trans-Siberian Orchestra ha annunciato la prima visita europea, con un tour nel 2011 e proprio per l’occasione hanno ristampato per il mercato europeo Beethoven’s Last Night, uscito ben dieci anni fa, ma sempre di difficile reperibilità.
La Trans-Siberian Orchestra è attiva dal 1996, nata da un’idea di Paul O’Neil e sono la band che ha praticamente preso il posto dei Savatage, come afferma Jon Oliva che sottolinea più volte che questo progetto, che vede nel suo organico quasi la completa Savatage Family, ed i suoi Pain, come l’alter ego dei Savatage, facendo capire una volta per tutte che difficilmente avremo il piacere di riascoltare qualcosa di inedito della storica band dei fratelli Oliva. Beethoven’s Last Night è comunque un grande disco, che ha molto nel sound dei Savatage, con molti richiami alla musica classica, Beethoven e Mozart principalmente ed è anche un concept interessante che narra dell’ultima notte di vita di Ludwig Van Beethoven. La band dicevamo, nasce nel 1996 e prende il nome dalla Ferrovia Transiberiana russa, che unisce molte culture che sarebbero isolate tra loro e questo significato è molto legato alla loro musica che unisce musica classica, heavy, rock, progressive e musical e già dal nome la band cerca di dare un significato, un colore ed un senso ad ogni cosa. Spesso usano delle vere e proprie orchestre e cori ed il sound ricorda molto i Savatage di “Gutter Ballet” e “Streets”, ma il tutto ancor più amplificato, più pomposo, maestoso, operistico ed epico. IL CONCEPT La storia racconta dell'ultima sinfonia composta, precisamente la decima, il suo capolavoro, ma che non è mai stata completata. Siamo in primavera, nella Vienna del 1827, Mefistofele si manifesta nella stanza per prendere l'anima di Ludwig ma prima gli propone un patto: se lui avesse cancellato tutte le sinfonie composte gli avrebbe risparmiato la morte. Beethoven si prende un’ ora di tempo per pensarci e al ritorno di Mefistofele nega il patto. Quindi Mefistofele gli propone un altro accordo: se Beethoven gli avesse dato la decima sinfonia lo avrebbe lasciato stare. Dopo un altro rifiuto il "diavolo" tenta l'ultima mossa: porta davanti alla finestra un giovane orfano e racconta a Beethoven tutte le torture che potrà fargli se non avesse avuto la sua sinfonia. Beethoven, con il cuore spezzato accetta il patto. Il risultato è egregio, Beethoven riesce a dar vita a quella che potrebbe essere definita la sua opera migliore. LA MUSICA Un mio consiglio è quello di scoprire da soli quello che la Trans-Siberian Orchestra creò dieci anni fa, perché ogni nota, ogni coro è degno di attenzione e qualsiasi parola io possa aggiungere non renderebbe quello che questo lavoro può trasmettere ad ognuno di voi, anche se in maniera differente l’un dall’altro. L’intro è un medley di composizioni classiche e momenti come “What Is Eternal”, “Vienna”, “The Dreams Of Candlelight” ed ancora “A Last Illusion”, sono emozionanti momenti, dove la musica diventa Arte Pura, si trasforma in Poesia e nel mezzo vengono citati composizioni classiche che grandi compositori come appunto Beethoven, ma anche Mozart, hanno lasciato in eredità al mondo intero. Ad arricchire il tutto ci sono quasi tutti i componenti della storia dei Savatage, Jon Oliva, Chris Caffery, Al Pitrelli, John Lee Middleton, Zachary Stevens più altri grandi artisti, come Mark Wood, Patti Russo e molti altri. A chiusura troviamo “Misery”, “Who Is This Child” e “A Final Dream”, che porta la musica anche su una forma teatrale e da musical. In molti forse ce ne eravamo dimenticati, ma riportare all’attenzione di tutti questo lavoro è sicuramente un regalo che la Trans-Siberian Orchestra hanno voluto fare anche al pubblico europeo, ne hanno ridisegnato la copertina, ma il contenuto è lo stesso. Ora arriveranno anche in tour in Europa, ma purtroppo, come spesso capita, l’Italia non ne avrà beneficio. 85/100
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Robert Kinkell: Pianoforte, tastiere Anno: 2010 |