Non chiamatela interpolazione, nemmeno collaborazione. Questo Split Cd è lo scontro. Vivace, eterogeneo, violento, ma regolato da rigide regole di fair play.
I nostrani Miranda e i canadesi The Creeping Nobodies non uniscono le forze, bensì ne ricercano la sublimazione attraverso il confronto reciproco. E paradossalmente ci si accorge di come un oceano non sia in grado di determinare il suono, di come ogni mondo sia un contraddittorio paese. Ma nel sofisticato villaggio globale gli stimoli sono infiniti e riconducono a sensazioni da percepire così come sono, prive di coordinate spazio-temporali. Non sorprendetevi se l’indie, il noise, l’industrial possiedono questo effimero dono dell’ubiquità. Ubiquità che non sempre segue la qualità. L’abuso che logora, l’abuso che favorisce il prolificare di copie e uccide l’originalità. Dovendo guardare al caso singolo però, più precisamente al nostro caso, ecco che questa tendenza appare meno forte. I Miranda riescono (e qui ci scappa la lode) a costruire futuristiche architetture indie, nonostante l’italico terreno privo di cultura alternative in grado di fare scuola. L’improvvisazione fa da collante e a definire l’estetica dei quattro brani a loro attribuiti troviamo cupe sonorità industriali e sprazzi di post-rock da non prendere troppo sul serio. Ogni tanto qualche lirica cantilenante sperduta nel “rumore” vigoroso e scarno ma sono piccoli accenni, suggestioni subito dissolte. In chiusura del disco, i tre brani dei Creeping Nobodies, non molto diversi dai “cugini” italiani, a dire il vero ma dotati di gusto e compattezza leggermente superiori. Il furore caotico dei Miranda ha lasciato spazio alle atmosfere meno stridenti dei canadesi: il mosaico ritmico si fa più omogeneo e la struttura meno votata all’improvvisazione. Più punk, meno sperimentazione. Emerge anche una certa predisposizione melodica che rappresenta un punto a favore della band canadese e un connotato particolare in grado di renderli subito riconoscibili all’interno del cd. Colpisce l’estrema somiglianza tra le due band, colpisce l’autentica passione che trasuda dai loro brani, colpisce il suono scarno, sporco, violento e a suo modo, fortemente sentimentale. Sono due band che sanno il fatto loro e sono in grado di dimostrarlo senza paure. Due facce, la stessa medaglia. Il risultato? Indie-rock (e ci sembra di essere riduttivi) ma solo per amanti del genere. 80/100
|
The Creeping Nobodies Anno: 2007 Sul web: |