Ammetto immediatamente di far parte della prima categoria, trovando questo disco semplicemente favoloso. Uno dei primi elementi che subito appaiono chiari all'ascoltatore che ormai ha deciso per perseverare nell'ascolto è l'assoluto e totale smantellamento della forma canzone; per intenderci quella composta dal canonico "strofa-strofa-ritornello", qui tutto questo perde di importanza non ci sono strofe non ci sono ritornelli le canzoni sono un brillante ed incredibile crogiuolo dove tutto muta nel volgere di pochi passaggi, un ricco calderone in cui trovano posto oltre a tratti estremamente sperimentali le più disparate divagazioni musicali, che coprono un vastissimo campionario di contaminazioni musicali, con riferimenti che vanno dalla musica classica al Metal estremo attraversando tutto lo spettro musicale, aggiungiamo a tutto ciò anche cambi di tempo allucinanti e frenetici ed otteniamo un meltingpop travolgente e trascinante che muta la prospettiva di ascolto dopo ogni nota coinvolgendo l'attenzione dell'ascoltatore in maniera completa. Anche il campionario di elementi strettamente tecnici è impressionante, dall'incredibile basso a 9 corde di ChaotH all'ottimo cantato clean di Leilindel al violino di Le Bateleur insieme al growl di Syriak e Artagoth ed alle parti quasi recitate più che cantate che condiscono abbondantemente le 10 tracce di questo album. In definitiva al termine di questa carrellata In a Flesh Aquarium resta un disco ovviamente di difficilissima assimilazione, estremamente complesso, che necessita probabilmente di un ben determinato background musicale alle spalle e che va affrontato con la consapevolezza e sopratutto con lo spirito dell'avventura e della conoscenza ma un disco che se svelato nei suoi incredibili meccanismi sonori non può che diventare compagno fedele di molti ascolti. Assolutamente geniale. 90/100
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Syriak: Chitarra, growl Anno: 2006 Sul web: |