Home Recensioni Masterpiece Cactus - Ot 'N' Sweaty

Cactus
Ot 'N' Sweaty

Che strana storia quella dei Cactus.
Morti i Vanilla Fudge, il bassista Tim Bogert e il batterista Carmine Appice decidono di formare un supergruppo assieme a Jeff Beck e Rod Stewart.
Tuttavia, il progetto abortisce a causa sia di un incidente automobilistico in cui rimane coinvolto Beck, che lo allontana dal giro musicale per oltre un anno, sia della decisione di Stewart di riunirsi ai Faces.

Il corso della storia, pertanto, cambia irrimediabilmente, indirizzandosi verso lidi meno conosciuti, pur di ottima qualità: i due ripiegano sui decisamente meno famosi Jim McCarty (chitarre) e Rusty Day (voce) e, a nome Cactus, pubblicano tre ottimi album di hard rock.
Sciolti questi ultimi, Bogert e Appice si congiungono finalmente con Beck dando vita al power trio "Beck, Bogert & Appice" che pubblica due album omonimi di non esteso successo (di cui uno live) e poi si scioglie, anch'esso senza cavalcare il successo (se non in Giappone, unico paese dove il secondo titolo viene pubblicato).
A questo punto, i due riformano i Cactus con nuovi membri e sfornano un disco, questo " 'Ot 'N' Sweaty" che colpisce dritto dritto nel segno.
L'album presenta una facciata registrata dal vivo che è un vero pugno in faccia, dando ampio spazio ai protagonismi di Werner Fritzschingsl, chitarrista così graffiante che pare anticipare l'incendiaria formula live degli AC/DC anni '70, con la qualità aggiunta di un bassista e di un batterista nettamente superiori, decisamente più funambolici.
Il secondo lato si apre con "Bad Stuff", che suona un po' come se Jimi Hendrix avesse raggiunto i Deep Purple, ma con un cantante, Peter French, che esaspera lo stile del citato Rod Stewart, gettando le basi per la formula vocale che, di lì a poco, vedrà primeggiare Steven Tyler.
I tre brani successivi - "Bringing Me Down", "Bedroom Mazurka" e "Telling You" - hanno un groove così splendidamente in bilico fra boogie e hard rock che, all'ascolto, si capisce da dove i Black Crowes trarranno poi ispirazione due decenni dopo per forgiare il loro stile.
La qualità musicale è ottima ma il successo irride nuovamente alla band che, per la seconda volta, si scioglie mestamente.
Il solo tastierista Duane Hitchings (non presente nei primi lavori), privo dei suoi compagni, anche fondatori, fa risorgere il moniker, pur con la variante "The New Cactus Band" e, con ex membri degli Iron Butterfly e dei meno conosciuti Steel, pubblica un solo album, a posteriori ritenuto dignitoso.

 

 

 


Peter French - Vocals
Werner Fritzschings - Guitar
Tim Bogert - Bass, Bk Vocals
Duane Hitchings - Organ, Piano
Carmine Appice - Drums, Percussion, Bk Vocals

Anno: 1972
Label: Atco
Genere: Hard Rock

Tracklist:
Swim 4:40
Bad Mother Boogie 4:55
Our Lil Rock-N-Roll Thing 6:25
Bad Stuff 3:08
Bringing Me Down 5:27
Bedroom Mazurka 4:33
Telling You 5:10
Underneath The Arches 0:30

 

 

 

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