Roma, 20 Luglio 2019 - Cavea Auditorium
Si chiama Steve Hackett, attualmente, l'unico modo di godersi il repertorio storico dei Genesis senza ricorrere ai servigi di una cover band. Che piaccia o no, il chitarrista è l'unico, al momento, tra tutti i musicisti che si sono avvicendati nella gloriosa formazione, a proporre i brani del periodo 71-76, certamente il più apprezzato dai nostalgici e il più prolifico nell'alveo dell'amatissimo genere progressive. In realtà, questa dei pezzi datati è una peculiarità che non ha mai riguardato gli altri membri giacché Gabriel, nelle sue performances dal vivo, ha sempre ignorato la discografia della sua vecchia band (se si escludono "The lamb lies down on Broadway" e "Back in NYC", eseguiti nel corso del suo primo tour ma sempre in alternanza tra loro) mentre i "veri" Genesis, dagli anni '80 in poi, hanno concentrato le loro attenzioni sulla discografia della formazione a tre elementi, limitandosi ad eseguire, ad ogni tour, una manciata di pezzi estratti dal periodo gabrielliano e hackettiano (pur con risultati eccellenti: si pensi, in tal senso, ai due monumentali medley "In the Cage/The Cinema Show/The Colony of Slippermen/Afterglow" e "Dance on a Volcano/The Lamb/The Musical Box/Firth of Fifth/I Know What I Like", proposti rispettivamente negli anni '80 e '90). Quindi, a buon diritto, si può senz'altro affermare che Steve Hackett è stato l'unico, nel tempo, in grado di portare con onore il testimone di un periodo che tutti gli altri si sono ostinati a tributare con scarso interesse, se non a scartare del tutto. Tornando ai giorni nostri, il nostro ha diviso il set, come ormai da consolidata tradizione, in due spettacoli: nel corso della prima parte sono stati proposti estratti da "Spectral Morning", quest'anno al suo 40° anniversario, nonché una manciata di testimonianze di "At The Edge Of Light", il suo ultimo album. Il secondo set ha visto eseguire integralmente "Selling England By The Pound" in maniera piuttosto fedele, se si escludono "I know what I like (in your wardrobe)", qui impreziosita da lunghissimi virtuosismi alla chitarra e al sax, e "Firth Of Fifth", purtroppo penalizzata da interventi al sax soprano al posto dell'originario flauto (una cosa deprecabile, ormai proposta abitualmente con ostinata ed incomprensibile caparbietà). Il tributo al seminale album del 1973 può dirsi a ragione veramente completo con la proposizione di "Déjà Vu", idea a firma di Peter Gabriel rimasta incompiuta nel corso delle sessions di allora, completata dallo stesso Hackett soltanto negli anni '90 (firmato da entrambi, il brano è stato incluso in "Genesis Revisited", pubblicato dal chitarrista nel 1996). Il set si è concluso con la proposizione integrale di "Dance On A Volcano", nonché con il lungo e tradizionale medley che include "Myopia", "Ace Of Wands", "Hackett To Pieces" e "Los Endos". Va spesa infine una parola di elogio per il pittoresco e teatrale cantante Nad Sylvan, in passato a suo agio soltanto con il repertorio gabrielliano e sempre piuttosto in difficoltà con i registri alti di Collins, oggi perfettamente credibile anche nei pezzi cantati da quest'ultimo (tre in tutto: "More fool me", "Dance On A Volcano", "Los Endos"). Non so quanto ancora durerà la prolificità concertistica di Steve Hackett, ma certamente il mio consiglio è di non ignorarla mai: quando capita nella vostra città la sua band, non fate l'errore di tirare dritto: oltre all'opportunità di assistere ad un grande evento artistico, potrebbe capitarvi di godervi la performance a fianco di un emozionato Claudio Simonetti dei Goblin, o incrociare, durante la pausa, Fabio Palmieri e Mauro Di Donato dei mitici Ezra Winston, come successo al sottoscritto nel corso del concerto qui recensito.
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Steve Hackett: Chitarra, voce Nad Sylvan: Voce e percussioni Roger King: Tastiere Jonas Reingold: Basso, chitarra e cori Rob Townsend: Sax, flauto, percussioni e cori Craig Blundell: Batteria, percussioni e cori
Data: 20/07/2019 Luogo: Roma - Auditorium Parco della Musica, Cavea Genere: Progressive Rock
Setlist: First set Every day Under the eye of the Sun Fallen walls and pedestals Beasts in our time The virgin and the gypsy Tigermoth Spectral mornings Clocks/The Angel of Mons
Second set Dancing with the Moonlit Knight I know what I like (in your wardrobe) Firth of Fifth More fool me The Battle of Epping Forest After the ordeal The Cinema Show Aisle of plenty Deja vu Dance on a volcano
Encore Medley: Myopia/Ace Of Wands/Hackett To Pieces/Los Endos
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