Nuovo live in vinile a nome Megadeth, chiaramente attinto dalla compagine non ufficiale.
Le note di copertina tacciono sulla fonte della performance, a cui si arriva con un minimo di deduzione logica. La Laser Media, infatti, label che promuove l'iniziativa, aveva già pubblicato "Total Destruction" nel 2021, box set di 4 cd riportante due radio broadcast registrate rispettivamente al Ferro Carril Oeste Stadium di Buenos Aires, il 13 dicembre del 1997, e allo State Theatre di Detroit, il 17 novembre del 2004 (il primo concerto, peraltro, sempre in versione doppio cd, era già apparso nel 2016, battezzato "Definitive Buenos Aires 1995 + 1997" per conto della nipponica Zodiac e, sottoforma di cd singolo, come "Ferro 1997", pubblicato dalla sudamericana We Miss You Giorgio Records nel 1998, mentre l'altra data era uscita nel 2005, edita dalla Lost and Found, anch'essa giapponese, con il titolo "Angry Again 2004"). E' facile supporre, quindi, che i 10 pezzi che compongono questo disco siano estrapolati da quel box set, qui pubblicati in vinile per la prima volta. Studiando la tracklist, inoltre, si evince un altro dato, cioè che il disco attinge indistintamente dai due live, mischiandoli tra loro senza alcuna soluzione di continuità: dal concerto del 1997 viene saccheggiato "Almost Honest", mentre da quello successivo sono prelevati i brani "Hangar 18" (erroneamente indicato come "Hangar"), "Angry Again", "Back In The Day", "Wake Up Dead", "Skin O' My Teeth"; non si evince, infine, da quale esecuzione provengano "In My Darkest Hour", "Sweating Bullets", "Peace Sells", "Symphony Of Destruction", comuni ad entrambe le performance, anche se la qualità sonora degli stessi riconduce al 1997. Da un punto di vista tecnico, infine, nessun dubbio sulla qualità maggiore del documento argentino, ove Dave Mustaine è supportato da David Ellefson, Nick Menza e Marty Friedman, una vera e propria macchina da guerra che primeggia, e non è neanche il caso di precisarlo, rispetto alla formazione composta da James MacDonough al basso e dai fratelli Glen e Shawn Drover alla chitarra e alla batteria, un organico all'epoca ancora poco coeso giacché costituito appena un mese prima della registrazione allo State Theatre, figlio di innumerevoli e troppo freschi avvicendamenti (in studio, infatti, il rosso crinito era stato supportato da session man quali il bassista Jimmie Lee Sloas, il batterista Vinnie Colaiuta, i tastieristi Tim Akers e Charlie Judge, il corista Chris Rodriguez e il figliol prodigo Chris Poland, formazione che, per ovvi motivi, non era in grado di suonare dal vivo, poi infatti sostituita in tour da un quartetto provvisorio che ospitava il redivivo Nick Menza e i già citati James MacDonough e Glen Drover). |
Dave Mustaine – guitar, vocals Anno: 2023 |