Home Recensioni Live Bob Dylan - Firenze, 18 Aprile 2009

Bob Dylan
Firenze, 18 Aprile 2009

Firenze, 18 Aprile 2009 - Nelson Mandela Forum

Chissà per quale motivo il signor Zimmerman ha deciso di intraprendere un tour europeo diluito in 34 tappe e intitolarlo semplicemente Spring 2009 Tour. Forse perché Together Throught Life, il suo nuovo album è già sulla bocca di tutti a causa di una copertina omosessuale, o forse perchè Dylan è un uomo sicuro di se ed evita le classiche tattiche pubblicitarie come titoli megalomani e anticipazioni varie. Tutto ciò è discutibile si, ma cosa bisogna e cosa si vuole pretendere da un uomo che porta sulle spalle un così pesante fardello, quello di essere una parte fondamentale della storia del rock? Nulla. Lo Spring 2009 Tour arriva al Nelson Mandela Forum di Firenze un sabato sera di un Aprile piovoso. La sottoscritta causa influenza e traffico fiorentino per poco non si gustava esclusivamente le urla dei partecipanti nel parcheggio adiacente, ma con un po’ di fortuna e il suo scatto felino latente dai tempi delle corse campestri, riesce a non farsi chiudere fuori. Mi ritrovo così a far parte di un pubblico assurdo: mamme con figli, adolescenti, cinquantenni rendendomi conto che Bob Dylan è anche questo: 50 anni di carriera. Il menestrello si impadronisce delle tastiere, cappello texano nero, voce roca e profonda che segna gli ormai vicini 70 anni e sulle note rockeggianti che nel 1965 fecero capolino in quel capolavoro dal titolo “Bringing It All Back Home” ha inizio il viaggio fra i masterpiece del signor Zimmerman. Una “Maggie’s Farm” presleyana e una “Mr.Tambourine Man” mettono in moto le valvole cardiache degli ultra cinquantenni che hanno fatto capolino per rivivere in due ore, vent’anni di gioventù. L’atmosfera fatica a riscaldarsi. La melodica “Man In The Long Black Coat” risulta essere l’unico fuoco acceso che prova ad alimentare i ricordi e i pensieri dei presenti, ma è bastato che Dylan si spostasse alla chitarra e desse il via alla magia di “Rollin’ And Tumblin’” per ritrovarsi con le mani alzate e i piedi che cavalcano un blues anni ’70. E in questo preciso istante che è cambiato tutto.

Una chitarra acustica e i brandelli di una voce tremolante introducono “The Lonesome Death Of Hattie Carroll” che sorvola gli accendini accesi fino a sfociare nella perfezione di una fisarmonica e nel boato del pubblico. Una rivisitata e particolarissima 'Til I Fell In Love With You ha portato ad un esaltazione generale che si è protratta fino ad “Highway 61 Rivisited” per poi fare capolino in una singolare “Po’Boy”. ll pubblico rimane a bocca aperta quando un violino introduce “Return to me” il brano reso famoso da Dean Martin e proposto da Dylan per la prima volta in assoluto dal vivo la sera precedente a Roma. La splendida ballata di Modern Times, “Workingman's Blues #2” fa prendere un po’ di fiato prima del momento di estasi tanto atteso. “Like a Rolling Stone” viene introdotta con una batteria prepotente andandosi ad intrufolare negli spazi liberi per diffondere la storia in quei cinque minuti folli. Non poteva mancare. Bob Dylan urla quel “How does it feel” e come risposta non può che avere “like a Rolling Stone” Siamo oramai alle battute finali. “All Along The Watchtower”, “Spirit On The Water” e “Blowin’ In The Wind” rappresentano la chiave di lettura di questo concerto. Folk e Rock’n’Roll autentici provenienti dalle atmosfere calde e liberali di un musicista che è ancora in grado di far rivivere gli anni 70.

Ho sperato fino all’ultimo che concedesse “Knocking On Heavens Door” o la mia amata “Lay Lady Lay”, ma dando un occhiata alle scalette delle tappe precedenti ero consapevole che non si sarebbe donato fino a questo punto. Concentrare 50 anni di carriera con 50 uscite fra album, raccolte, live e b-sides è pazzesco, qualcosa deve pur rimanere fuori, ma si può ben notare come ogni tappa abbia racchiuso pezzi d’oro. Non c’è da stupirsi. Bob Dylan è uno di quegli artisti che si può permettere di fare come vuole, come stravolgere note e melodia, tagliare brani, aggiungere strumenti. Quando si parla di artisti simili alla fine dei conti poco t’importano le dinamiche del concerto, ma va sempre a finire che ne esci devastato positivamente, stupito, fiero e consapevole di aver assaporato un pezzo di storia della musica.

 

 


Data: 18/04/2009
Luogo: Firenze - Nelson Mandela Forum
Genere: Rock

Setlist:
01. Maggie’s Farm
02. Mr. Tambourine Man
03. Most Likely You Go Your Away (And I’ll Go Mine)
04. Man In The Long Black Coat
05. Rollin’ And Tumblin’
06. The Lonesome Death Of Hattie Carroll
07. Til I Fell In Love With You
08. Workingman’s Blues #2
09. Highway 61 Rivisited
10. Ballad Of Hollis Brown
11. Po’ Boy
12. Summer Days
13. Return To Me (by Danny DiMinno and Carmen Lombardo)
14. Thunder On The Mountain
15. Like A Rolling Stone
16. All Along The Watchtower
17. Spirit On The Water
18. Blowin’ In The Wind

 

 

 

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