Lou Mornero è il geniale calembour che questo artista milanese ha scelto come nome per presentarsi al pubblico.
Il biglietto da visita è un Ep omonimo (di cinque tracce) registrato in studi casalinghi tra Milano e Londra e masterizzato ad Amsterdam.
Il brano di apertura “Ok” ci accompagna subito nell’atmosfera rarefatta del disco. Le distanze si annullano, Lou è di fronte a noi in una stanza vuota e riusciamo a sentire (particolare non casuale) lo scorrere delle dita sulla chitarra ad ogni cambio di accordo. Stesso discorso vale per “Vite strane” dove, però, si aggiunge un incalzante gioco di percussioni. Qui la chitarra solista, che predomina in tutta la seconda parte del pezzo, ci ricorda i colori e certe sonorità del Pino Daniele di fine anni ’80. Segue “L’attesa”, che, con il suo ipnotico arpeggio e i suoni liquidi ispirati alla psichedelia di Beatles e Pink Floyd, trasmette davvero un senso di sospensione. “Elucubration blues” è un ripetitivo e cadenzato blues che rimanda direttamente ai folk singers americani, mentre “Strade” è il pezzo più “pop” per la presenza di una batteria soft e di un coro accattivante.
Lou (classe 1979), non è alle prime armi, si coglie la sua esperienza di musicista costruita durante tanti anni di militanza in svariate band. Il gusto musicale e la capacità compositiva non gli mancano. Grande attenzione è riservata anche ai testi, poesie malinconiche fitte di giochi di parole, storie di amori iniziati, vissuti e finiti e storie di quotidiani affanni, che ci distolgono dai reali valori della vita. Viene fuori una vena cantautorale prossima ai nostri Luca Carboni e Samuele Bersani, vuoi per il tipo di narrazione, vuoi per l’uso della voce dai toni confidenziali. Tutto il disco suscita sensazioni, ci si ritrova catapultati in un piovoso pomeriggio di autunno oppure nel bel mezzo di un viaggio notturno in autostrada.
Le note biografiche citano assonanze con Mark Lanegan, quello del periodo solista fuori dagli Screaming Trees, ma forse lo stile di Lou pesca ancora più indietro nel tempo e le radici vanno ricercate nelle produzioni più belle di Tim Buckley e Nick Drake. Fondamentali gli arrangiamenti di Andrea Mottadelli, che insieme a Lou ha puntato ad eliminare ogni cosa superflua e ad andare al cuore della musica.
Le canzoni belle sono come le donne belle, non hanno bisogno di abiti sontuosi per risplendere. La forza e la grandezza di questo lavoro (dallo spirito intimo, ma dal respiro internazionale) risiede proprio nella sua semplicità e nel fatto di aver spogliato i brani di ogni orpello, concentrando tutto su essenzialità ed eleganza.
Allora complimenti a Lou, che, così facendo, ci ha regalato un disco moderno e universale al tempo stesso.
|
|
Lou Mornero: Chitarra acustica, voce, musica e parole Andrea Mottadelli: Arrangiamenti, strumentazioni e macchine Sonia Rosa, Massimo Lucia, Cristian Doria: Cori su "Strade"
Anno: 2017 Label: Cabezon Records Genere: Cantautorato, Folk
Tracklist: 01. Ok 02. Vite strane 03. L'attesa 04. Elucubration blues 05. Strade
|