Scindere un sentimento come l’amore in tutte le sue componenti, in tutte le sue sfaccettature non è compito facile. Il metodo migliore per comprendere un’emozione tanto intricata quanto comune è darle una voce e soprattutto una melodia. I “Wir”, nel loro primo EP autoprodotto, sono riusciti nell’intento: il quartetto, senza ricorrere a virtuosismi e sperimentazioni, lascia che sia la semplicità compositiva a metter le ali ai primi quattro brani inediti. É dunque la semplicità a contraddistinguere la musica della band, una semplicità che non sminuisce affatto il lavoro dei “Wir” ma, al contrario, ne accresce il valore. Le quattro canzoni sono impregnate di tutto ciò che è capace di mutare la straordinaria creatura dell’amore: c’è il romanticismo, c’è la vergogna, c’è il coraggio, c’è l’abbandono, c’è la sofferenza, c’è la rinascita e c’è la nostalgia del primo incontro con la passione. Il disco vive di rock e contaminazioni new wave in cui emerge, in primo piano, il suono limpido della chitarra affiancato dalla piacevole voce di Valentina Barletta che, in alcune tonalità, ricorda quella di Cristina Scabbia ("Lacuna Coil") e Dolores O’Riordan ("Cranberries"). Basso e batteria compongono una buona ritmica sulla quale serpeggiano sonorità morbide in cui riaffiorano riferimenti ai Placebo. Ogni traccia gode di un’invidiabile orecchiabilità costruita su ritornelli vincenti che rimangono impressi nella mente. L’amore fra individui, per continuare a vivere, ha bisogno di promesse, “Unusual Romance” è una di queste: una promessa emozionante che aspetta di essere confermata. |
Valentina Barletta: Voce Anno: 2016 |