Portland è un luogo lontano, è il confine di tante emozioni, è un viaggio tra terra e mare, è l'ispirazione di David Ragghianti e dà il nome al suo debutto. Il cantautore toscano esordisce con un album delicato, dai toni e linguaggi poetici immersi in una musica prevalentemente composta da chitarre. La produzione artistica è affidata a Giuliano Dottori, che ha partecipato attivamente alla composizione del disco suonando chitarra, pianoforte, mandolino e percussioni. Nove brani che, in poco più di mezz'ora, compongono un tragitto immaginario, elegantemente descritto dall'autore in chiave pop folk. “I prati che cercavo” è il pezzo che apre il disco: testo criptico, atmosfere malinconiche e ritmo cadenzato, è il risultato di un buon inizio. Cullati dalla voce morbida e pacata di David, si colgono i fiori dell'amore, si distinguono i colori accesi di un equilibrio interiore e ci si addentra nella natura, ascoltando l'“eterno canticchiare delle cicale”. L'artista è a suo agio, disinvolto, lancia l'esca per pescare un sogno che muta in un ritmo reggae raffinato, perso fra echi sulla spiaggia. Poi la notte ed il ricordo di un sorriso dipinto dai cori di Neith Pincelli, abbellito da un sitar in sottofondo. La finezza è tutta nel finale: “Raffiche di fuga” è una melodica poesia acustica narrante di un pellegrino che pensa al domani affacciandosi sul paesaggio di “luci accese con le finestre appese sul mare”. Portland è la meta di questo viaggio rilassante o, più probabilmente, una tappa, perchè David Ragghianti non si fermerà, camminerà ancora e ancora.
ITALIA CAIPIRA RECORDS/MUSICA DISTESA 2015
Tracklist: I prati che cercavo Amsterdam Dove conduci Occhi asciutti Tema del filo Se non ti ammali mai Pause estive 300 Anni Raffiche di fuga
Formazione: David Ragghianti: chitarra acustica, voce Giuliano Dottori: chitarre, pianoforte, mandolino, percussioni, batteria, cori Mattia Pittella: batteria Nico Turner: batteria Mauro Sansone: percussioni Neith Pincelli: cori
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