Non basterebbero tutte le birre del mondo per salutare adeguatamente il ritorno dei fratelli Cavalera. A dodici anni dal loro ultimo lavoro assieme (Roots) nei Sepultura, si fanno beffa di tutti i fans che per tutto questo tempo non hanno fatto altro che rimpiangerli, elevandoli a semidei, tornando sulle scene come se nulla fosse. Il disco che suggella il loro ritorno, perdipiù, è tutt’altro che un mero tentativo di accontentarci.
Inflikted è una splendida conferma di quanto Max e Igor non abbiano perso lo smalto di una volta e di quanto godano nel comunicare attraverso la velocità e l’ultraviolenza dei loro brani, piuttosto che attraverso pompose operazioni commerciali. Anziché ripristinare il marchio Sepultura e partire per un tour mondiale come ennesima re-union band (negli ultimi 3 anni quante ne abbiamo viste!?), hanno dato vita ad un nuovo progetto passando direttamente ai fatti. La struttura dei brani è semplice e questo ne favorisce l’impatto. Una boccata d’aria è ancor più piacevole se non è ostruita nè mediata da filtri. Inoltre, com’era facile prevedere, le sonorità che lo caratterizzano possiedono il grande merito di fare riferimento a quelle dei bei giorni che furono, ed era inevitabile, ma con l’arricchimento di quelle più vicine ai giorni nostri, più tipiche dei Soulfly di Max Cavalera. Quello che scaturisce da tutto ciò è un album di tagliente thrash metal annaffiato da sprazzi di grande hardcore. Dalla micidiale apripista e title-track "Inflikted", passando per brani altrettanto devastanti come "Sanctuary" ed "Hex", sino a "Ultra-Violent", che vede la partecipazione del grande Rex Brown, il disco mantiene un tenore alto e può considerarsi, aldilà del valore storico che finirà inesorabilmente col possedere, assolutamente riuscito, e imperdibile. 85/100
|
Max Cavalera: Voce, chitarra Anno: 2008 |