WOW! Non ci avrei scommesso una lira. Questi Asia nascono dalla scissione tra Geoof Downes e John Payne, gli unici due membri stabili degli ultimi Asia (il primo, membro fondatore della band; il secondo sostituto del defezionario John Wetton fin dai primi anni '90). Con la reunion della formazione originale (Downes, Wetton, Howe, Palmer), che si è giustamente appropriata dello storico moniker, a John Payne è stato concesso di dare vita ad un ensemble omologo, pur contornato dalla postilla "Asia featuring John Payne", nel quale sono confluiti anche il batterista e il chitarrista dell'epoca, Jay Schellen e Guthrie Govan. Nel tempo, la formazione ha subito alcuni cambiamenti talché, in questa fatica, al fianco dei citati Payne e Schellen, suonano i chitarristi Jeff Kollman e Moni Scaria nonché il tastierista Erik Norlander (l'ultimo, peraltro, successivamente alla pubblicazione dell'album, è stato a sua volta sostituito da Ryo Okumoto, noto per la sua militanza negli Spock's Beard). L'opera inizialmente sembrava destare interesse soltanto per finalità legate al collezionismo ma il suo ascolto riserva piacevoli sorprese. Va premesso che si tratta di un album di sole cover, tutte legate al glorioso passato progressivo anglosassone, tutte coraggiosamente reinterpretate con immancabile stile Asia, quindi fortemente pomp-rock, con insperati ottimi risultati complessivi. Fa eccezione, purtroppo, "Locomotive Breath", qui proposta in una versione elettronica francamente esageratamente fuori tema rispetto al concept sonoro dell'intero lavoro. A parte quest'unico brano, questi Asia alternativi sono promossi con buoni voti. |
John Payne: voce, basso, chitarra Anno: 2014 |