Una band fiorentina che si chiama Bad Blood non può non realizzare un album, in questo caso Joanie’s back in town, dalle tinte sanguinolente e dal sound puro e, diciamolo, un po’ cattivo.
Le sonorità crude si fanno strada già nel primo brano “Court”: il sound e ,in particolare, la voce gridata che arriva allo scream,rieccheggiano molto il nu metal dei Rage Against The Machine. “Chasin’ butterflies” riprende gli stilemi precedenti cambiando, però, la sezione ritmica che varia nel corso della traccia. Un ritmo ancora più composito si ritrova in “Enjoy your sickness” , caratterizzato da un drumming frenetico e dove emergono anche tracce grunge messe in una chiave tutta personale. L’atmosfera e le tematiche decadenti sono al centro della maggior parte delle canzoni come “You can’t kill me ‘cause I’m dead”, ma si possono rintracciare anche nel brano strumentale “I’ve got a cone inside my pockets”. La successiva “Late show with god” presenta un sound più rockeggiante per via dei riff di chitarra molto accattivanti. Carica di rabbia è invece “Board it up”, ma l’energia non si perde nemmeno con il presunto ultimo brano “May?”, anch’esso emblema dello stile difficile da catalogare dei Bad Blood. Si tratta di un presunto ultimo brano, perché, come nel loro album d’esordio, anche Joannie’s back in town presenta una traccia nascosta. Per tirare le somme si può concludere che con questo album i Bad Blood hanno fatto un gran passo avanti e non si può che aspettare un altro loro lavoro per rimanere sempre carichi grazie alla loro musica. 70/100
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Matteo Agresti: Voce e chitarra Anno: 2010 Sul web: |