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Caamora
She

Dopo tanti annunci, dopo tanto parlare, dopo tanta attesa, ecco che è finalmente stato presentato a Katowice lo scorso 31 Ottobre ed è ora in uscita come CD e prossimamente come DVD: She l'Opera Rock, di Clive Nolan, accompagnato, in questo progetto, chiamato Caamora dalla brava cantante polacca Agneiszka Swita oltre che da uno stuolo di amici e grandi del Neo-prog e così troviamo a suonare e cantare in questo ambizioso progetto Alan Reed dei Pallas, Christina Booth dei Magenta, John Jowitt bassista degli IQ e tanti altri. L'opera basa il suo canovaccio narrativo sull'omonimo romanzo di Henry Rider Haggard, reperibile in italiano con il titolo di "La donna eterna", più volte trasposto cinematograficamente, romanzo che apre il ciclo dello scrittore inglese dedicato ad Aysha la regina immortale, la "donna eterna" appunto che ha come scopo vitale il ricongiungersi con il suo amato Callicrate da cui è separata da secoli, in questo contesto, 2 esploratori britannici arrivano fino alla città, nel cuore dell'Africa nera, in cui Aysha regna ....

4 sono i personaggi di questa storia cui donano le voci anche i 4 cantanti che compongono il cast principale: "Aysha" è la brava Agneiszka Swita veramente eccellente sia nella parte interpretativa che in quella canora, "Leo Vincey" è Clive Nolan, "Ludwig Horace Holly" è il cantante dei Pallas: Alan Reed mentre l'altra donna del gruppo, Christina Booth dei Magenta interpreta la parte di "Ustane".

L'ascolto dei due CD che compongono questa mastodontica opera risulta nel complesso gradevole, anche se la prolissità del lavoro lo rende in taluni punti "pesante" è la stessa prolissità e lunghezza che rende facile l'alternarsi di brani convincenti ed efficaci con altri che suonano un pò come passaggi a vuoto che tendono alla lunga leggermente ad annoiare. Si nota nel complesso un approccio che pare attingere fortemente e con molta facilità a maestri della Rock Opera Orchestrale come Ayreon o Trans-Siberian Orchestra, privilegiando, rispetto al chitarrista olandese o alla band americana, maggiormente la parte vocale e teatrale che non quella più prettamente strumentale e virtuosistica.

L'apertura, come forse troppo scontatamente ovvio è destinata ad una Overture, interpretata dalla sola Aysha, brano molto bello ed accattivante, così come nel complesso tutta la parte iniziale dell'opera che fino ad Ambrush si mantiene nel complesso su buoni livelli, regalando, con brani come "The Storm", "Rescue" o "Amrush" empatia, coralità, ritmo ed un ottima orchestralità delle composizioni, dopodichè inizia un calo con brani che sembrano trascinarsi stancamente, fino a riprendere un minimo di strutturazione più varia ed articolata con Shadows il brano che chiude questo primo CD.
Il secondo CD, forse anche per la piega che prendono gli avvenimenti del racconto si dimostra più teatralmente drammatico e meno brioso, più cupo e melodrammatico, mantenendo sempre una complessiva coralità nei passaggi vocali. Nel complesso migliore rispetto al primo.

Il disco è nel suo insieme buono, piacevole da ascoltare, specialmente se preso a piccole dosi, indubbiamente ben realizzato ed in definitiva il progetto può definirsi nel suo complesso riuscito, resta però un alone di già sentito, di ennesima riproposizione di un copione già usato e spesse volte abusato, probabilmente come spesso in questi casi la resa e l'impatto dell'esecuzione dal vivo sicuramente possono contribuire ad aumentare il valore finale del prodotto, che resta si soddisfacente ma sicuramente non entusiasmante.
Difficile e controverso quindi assegnare un giudizio definitivo, un voto, ad un lavoro che è capace di alternare momenti che riescono a raggiungere elevati picchi di eccellenza ( Overture , Ambrush o Fire of Life per esempio ) a scivoloni abbastanza noiosi e banali, come Fire Dance per citarne uno, ponendo da una parte una grande capacità interpretativa degli "attori", ottimi la Swita e Nolan e strumentale dei musicisti e dall'altra una quasi totale assenza di idee e prospettive nuove. Disco destinato a tutti coloro cui piacciono la teatralità orchestrale dell'esecuzione sonora, una certa melodrammaticità interpretativa e nel complesso le sonorità Progressive Rock addolcite e rese più fruibili dall'intreccio operistico e da una certa attitudine "pop", di sicuro l'ascoltatore non si attenda originalità da questo lavoro. Più interessante ed appagante credo sarà assistere alla rappresentazione dal vivo dell'opera.

70/100


Clive Nolan è "Leo Vincey": Keyboards, vocals
Agneiszka Swita è "Aysha": Vocals
Alan Reed è "Ludwig Horace Holly": Vocals
Christina Booth è "Ustane": Vocals
John Jowitt: Bass
Mark Westwood: Guitars
Scott Higham: Drums
Alaster Bentley: Oboe
Mark Kane: Corno
Hugh McDowell: Cello

Anno: 2008
Label: MetalMind Production
Genere: Rock Opera

Tracklist:
CD 1
Act 1
1. Overture
Scene 1:
2. The Storm
3. The Veil
4. Covenant of Faith
5. Rescue
Scene 2:
6. The Lost City
7. The Bonding
8. Ambush
Scene 3:
9. Judgement
10. History
Scene 4:
11. Confrontation
12. Vigil
Scene 5:
13. Shadows

CD 2
Act 2
Scene 1:
1. Fire Dance
Scene 2:
2. Cursed
3. Closer
4. Disbelief
5. Murder
6. The Eleventh Hour
Scene 3:
7. Resting Place
8. Sands of Time
Scene 4:
9. Embrace The Fire
10. The Night Before
Scene 5:
11. The Fire of Life

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