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EOS Laboratorio Musicale Aperto


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- Recensione di Agosto
- Recensione de Il Perfezionamento dello Spreco

- A&B -
Nonostante le nostre strade si siano incrociate più volte con grande piacere da parte mia, non ho mai avuto la possibilità di poterti intervistare direttamente, colgo quindi l'occasione dell'uscita dell'ultimo CD "Il Perfezionamento dello Spreco" per comare questa lacuna, ciao Demetrio e Benvenuto su A&B.
- Demetrio Scelta [EOS] -
Ciao Salvatore e ciao a tutti gli amici di Artists & Bands! Posso subito dire che per me è un grande piacere, oltreché un vero onore, poter rispondere a queste tue domande.

- A&B -
Demetrio; EOS - Laboratorio Musicale Aperto ... vuoi parlarci un pò di questa tua creatura artistica ?
- Demetrio Scelta [EOS] -
Il progetto Èos nasce da molto lontano, e le sue origini risalgono almeno al 2004. All’epoca non avevo un gruppo fisso e mi baloccavo con l’idea di registrare qualcosa da solo, c’è addirittura una specie di demo tape risalente a quel periodo, quattro pezzi, un paio di cover e un paio di brani autografi, niente di eccezionale. Diciamo che tutto nasce con l’ambizione di creare un lavoro da solista di un certo spessore. In seguito ho trovato modo di suonare con maggior continuità, e questo mi ha permesso di crescere molto come musicista, maturando una maggior consapevolezza dei miei interessi, tant’è che quando sono tornato al “progetto solista” di qualche anno prima, nei primi mesi del 2007, questo ha assunto dimensioni subito molto diverse, configurandosi presto come il “laboratorio” che è adesso. Diciamo che, in quel momento, non mi bastava più registrare un disco in solo: sentivo il bisogno del confronto- scontro con personalità differenti dalla mia, di comporre musica nuova, con un occhio di riguardo alla sperimentazione ed all’avanguardia. In effetti già il nome della band è indicativo, in questo senso: trattasi di un laboratorio musicale, nel quale in effetti si cerca di “sperimentare” con la musica, e contemporaneamente di un gruppo “aperto”, al quale cioè contribuiscono più musicisti (e non), per aprirsi al maggior numero possibile di sensibilità, interessi e forme d’espressione. Dico “musicisti e non” perché una delle caratteristiche che il laboratorio ha presto assunto è quella della fusione di varie forme d’arte, ragion per cui abbiamo avuto a che fare ad esempio anche con un’attrice, nel nostro primo demo, che ha recitato un testo di Majakovskij, e in futuro, chissà, altre figure differenti da quella del musicista “classicamente inteso” potrebbero entrare a far parte della band. Siamo una specie di “collettivo artistico”, a me piace vederla così.

- A&B -
Prima di EOS i Time Keepers, il progetto continua ? vuoi dirci qualcosa a riguardo ?
- Demetrio Scelta [EOS] -
Mi sono unito ai Time Keepers alla fine del 2005, e con questa band ho avuto modo di lavorare su alcune cose davvero interessanti, e mi riferisco in particolar modo alle prime cose, compendiate in un demo promozionale dal titolo “On The Edge EP”. In seguito ci siamo lanciati nel progetto del concept album, “L’Ultimo Uomo Sulla Terra”, che se da una parte ha ricevuto una buona accoglienza almeno da parte dei siti specializzati, dall’altra ci ha anche un po’ demoralizzato, dal momento che non siamo mai riusciti ad organizzare lo spettacolo di supporto che avevamo immaginato per il lavoro. Oggi ci stiamo dando da fare per andare avanti, in particolare da qualche mese abbiamo ripreso “L’Ultimo Uomo…” per registrarlo nuovamente con miglior qualità ed arricchirlo anche a livello musicale in quelli che sono i suoi attuali punti deboli, con l’intenzione di aggiungere finalmente anche una voce alla nostra musica, fin qui solo strumentale. Stiamo lavorando, usciamo da un momento difficile, credo si dovrà attendere ancora un po’.

- A&B -
"Il Perfezionamento dello Spreco" è una denuncia urlata a gran voce contro le peggiori brutture che la nostra società è riuscita a realizzare, consumismo selvaggio, sprechi di risorse, totale irresponsabilità nei confronti sopratutto delle future generazioni prima che di noi stessi ma non solo dal punto di vista ambientale ma anche una qualità della vita che nonostante l'apparente benessere, almeno a mio parere, in realtà va sempre più peggiorando ...
- Demetrio Scelta [EOS] -
Sì, hai centrato un punto che, a me personalmente, sta molto a cuore, quello del “benessere”. Viviamo a tutti gli effetti in quella che potremmo definire la società del benessere, a scapito peraltro di miliardi di altre persone e io credo che questa società sia una società bloccata. Il benessere è sicuramente una gran cosa, ma credo che agisca come una droga, incatenando l’uomo ed impedendo un reale cambiamento qualitativo della società, cambiamento del quale avremmo maledettamente bisogno, perché è evidente a tutti quali e quante siano le contraddizioni di questo sistema, che ha nella produzione dello spreco in quantità industriali (e da qui infatti il titolo dell’album, che poi è una definizione che Marcuse usa ne “L’Uomo a una dimensione”) quello che sembra essere il suo unico fine, distogliendo l’uomo dai propri reali bisogni e riempiendogli la vita di bisogni che reali non lo sono affatto, atti a far sentire “vincolante” l’appartenenza di ciascuno di noi alla società. Il benessere è un’arma di controllo formidabile, se dai alla gente il benessere potrai aizzarla facilmente contro chiunque minacci il suo stile di vita, rendendola addirittura, nella grande maggior parte dei casi, incapace di rendersi conto di quanto questo stile di vita possa essere dannoso per il resto del mondo. In fondo il fulcro del discorso è qui: siamo tutti perfettamente inseriti in questo sistema che produce spreco, che esporta guerre, che distrugge l’ambiente e ci priva di un futuro, in particolar modo in virtù del fatto che “qui ed ora” ci rende felici, ci fa provare benessere, ci dà l’impressione di darci tutto ciò di cui abbiamo bisogno, al punto che non ci chiediamo nemmeno più se questo sia vero, e io credo che spesso non siamo nemmeno in grado di rendercene conto, e infatti qualsiasi ragionamento che parli di “liberazione” reale, di un cambiamento effettivo, di un miglioramento delle condizioni di vita per tutti viene recepito come semplice “utopia”, come una nostalgica “romanticheria”.

- A&B -
Dopo "Agosto", in cui era la sperimentazione sonora e l'accostamento cinematografico l'elemento principale, con questo nuovo lavoro, sono i testi e le liriche, la poesia, ed un approccio più teatrale gli elementi che contraddistinguono l'opera, sei d'accordo ? e perchè questa scelta ?
- Demetrio Scelta [EOS] -
“Agosto” è un disco che nasce in sostanza da una jam session: io e Marcello, l’altro bassista (il cui contributo creativo è stato fondamentale), ci siamo incontrati ed abbiamo suonato. Certo, l’idea alla base del progetto era stata comunque ben “ponderata” in precedenza, basti pensare anche ai due brani elettronici finali, ma in sostanza ci basavamo sull’improvvisazione come momento della creazione artistica. Per “Il perfezionamento dello spreco” abbiamo seguito un procedimento un po’ diverso, c’è stata ancora maggior “pianificazione”, le prove e le sessions di registrazione son state precedute da ore di discussione, e in fondo anche la novità più evidente rispetto al precedente lavoro, quella dei testi e della voce, nasce proprio dalla maggiore accentuazione di questo momento “riflessivo”. Subito dopo “Agosto” avevo iniziato a pensare a qualche nuovo brano, ed avevo anche registrato alcune cose, ma ho capito ben presto che, per fare un vero passo avanti, sarebbe stato necessario introdurre un elemento differente rispetto al “prima”; oltretutto, va detto che molte delle cose che mi premeva dire potevano essere comunicate assai debolmente senza una voce e un accurato lavoro sui testi. E qui entra in scena Alessio, cantante dei S.U.S (www.myspace.com/unasega), che ha subito accettato di gettarsi nel progetto determinandone in larga parte la buona riuscita. Quello che dici quindi è senz’altro vero, ma a me piace sottolineare come “Il perfezionamento dello spreco” sia profondamente diverso da “Agosto” anche e soprattutto dal punto di vista musicale, non solo perché, banalmente, sono cambiati i protagonisti, ma anche per la maggior ricchezza timbrica, e per un approccio in sostanza differente; inoltre, mi sembra che “Il perfezionamento…” sia un disco molto variegato anche al suo interno, con momenti estremamente diversi tra loro, e questo è qualcosa che mi inorgoglisce molto, perché è proprio ciò che desideravo. Io vedo “Agosto” ed “Il perfezionamento…” in un’ottica di continuità, ma contemporaneamente di evoluzione ed arricchimento.

- A&B -
Già con i Time Keepers ed ancor di più con EOS la tua musica è estremamente particolare, sicuramente non facilmente fruibile. Hai mai pensato a scrivere qualcosa che sia più "alla portata" di un pubblico più ampio ?
- Demetrio Scelta [EOS] -
Ti dirò, nell’enorme “bagaglio” di abbozzi che ho nel computer ci sono anche cose che mi sembrano un po’ più immediate, e che magari potrebbero essere un po’ più fruibili, ma la verità è che poi non so che uso farne. Io credo che il problema sia quello della necessità di una nuova e approfondita “educazione all’ascolto”: non voglio pormi nella posizione dell’educatore, sia chiaro, ma se tu dai al pubblico solo quello che è banale (non “semplice”, ma banale, perché credo che nella semplicità possano spesso nascondersi dei veri tesori), con la scusa che è quello che il pubblico vuole, finisci per appiattire il gusto e svuotare l’Arte del suo senso più profondo, che non è soltanto, come si sente ripetere a destra e a manca, quello di “esprimere se stessi” (che tristezza se l’Arte fosse solo un semplice solipsismo), ma anche e soprattutto quello di connettersi con una visione altra, che apra dimensioni nuove ed indichi qualcosa “oltre” quello che ci circonda. In sostanza, “disinneschi” quella bomba (“bomba” in senso positivo) che è l’Arte. La gente necessità di qualche shock per entrare in contatto con questo “livello di fruizione”, e tocca darglielo. Oltretutto l’elemento di rottura è inevitabile se, come me, pensi che l’Arte debba costituzionalmente essere la negazione dello status quo.

- A&B -
Chris Jordan, grande fotografo, avete usato una sua immagine per la copertina de "Il Perfezionamento dello Spreco" vuoi un pò raccontarci tutta la storia ?
- Demetrio Scelta [EOS] -
È una storia interessante, in effetti. A metà delle sessions per l’album, eravamo in cerca di un supporto “grafico” ai concetti espressi nel disco, qualcosa per l’artwork, in soldoni. Ovviamente si navigava in alto mare: c’erano alcune idee, ma nessuna sembrava adeguata. Poi mi sono ricordato dell’opera di questo fotografo americano, Chris Jordan (www.chrisjordan.com): lo conoscevo e lo seguivo con interesse già da qualche anno, ma ritenevo impossibile poter usare una sua fotografia per questo lavoro. Chris Jordan fa, con la sua arte, una critica radicale del consumismo e dei pilastri della società del consumo (che nel suo caso è quella americana, ragionamento che comunque ormai possiamo estendere a tutte le nostre società), attraverso la composizione di immagini spettacolari realizzate con “l’ausilio” dei nostri scarti e rifiuti. Ha realizzato tre cicli di fotografie molto interessanti, incentrati in larga parte su questo tema (e sul disastro dell’uragano Katrina, uno dei punti più bassi della recente amministrazione Bush). Per capirsi, l’immagine che abbiamo scelto, “Cans Seraut” (dal ciclo “Running The Numbers- An American Self- Portrait”), riproduce un ben noto quadro del puntinista Seraut, “Une dimanche après-midi à l'Île de la Grande-Jatte”, usando, piuttosto che i “puntini” di colore, delle lattine usate, 106.000 per l’esattezza, che poi è il numero di lattine aperte negli Stati Uniti ogni trenta secondi, un numero veramente enorme. Attraverso questi “numeri”, Jordan fa un ritratto dell’America incentrato sui suoi consumi ed i suoi sprechi. Ad ogni modo, presi dalla disperazione, provammo a contattare il suo studio via mail, e il suo studio manager, Mike Lengel (www.myspace.com/mikelengel) ci disse che Chris sarebbe stato molto felice di aiutarci e ci fece “dono” della foto richiesta: sono stati tutti molto carini e disponibili. Così nasce l’artwork de “Il perfezionamento…”, del quale siamo molto orgogliosi, anche perché rappresenta perfettamente quello che ci premeva comunicare.

- A&B -
Lasciamo un pò da parte l'arte e parliamo di strettissima attualità, negli Stati Uniti hanno appena eletto Barak Obama come Presidente, a prescindere da qualsiasi altro discorso, una scelta comunque coraggiosa, il primo afroamericano alla Casa Bianca, una scelta poi che viste le proporzioni del voto chiaramente indica una volontà di cambiamento. Ritieni che sia possibile un vero cambiamento anche e sopratutto a livello mondiale ? e ciò sarà possibile anche in Italia ? dove almeno negli ultimi 60 anni ogni cambiamento, in maniera molto gattopardesca e poi servito a non cambiare niente .... anzi spesso a peggiorare le cose ?
- Demetrio Scelta [EOS] -
Ho seguito con interesse e simpatia il percorso che ha condotto Barack Obama alla Casa Bianca, e spero che la sua elezione possa favorire un cambiamento e porre la pietra tombale su tutto il razzismo e la cultura schiavistica che dominava negli Stati Uniti ancora fino a pochi decenni fa (ma che a tutt’oggi non è stata ancora debellata completamente). Gli americani hanno espresso una grande e popolare volontà di cambiamento, ed io spero davvero che questo cambiamento possa avvenire. Detto questo, non mi aspetto una “rivoluzione” di portata mondiale derivante dall’elezione di Obama, in primis perché, almeno inizialmente, i problemi più grossi dovrà affrontarli “tra le mura di casa” (l’economia in crisi, la povertà, l’inesistenza di un sistema di supporto sociale di ogni genere), ma soprattutto perché in fondo Obama è un prodotto di quello stesso sistema che pare voler combattere, e sappiamo tutti quanto i finanziatori delle campagne elettorali americane possano poi pesare sulle scelte degli eletti. Credo che la sua volontà di riformare sia sincera, vera, ma credo che potrà al massimo essere un “riformatore per il capitalismo”, come ebbe modo di dire Chris Carlsson in un’intervista ad un programma TV italiano, e non spero in alcun cambiamento qualitativo di “marcusiana” memoria (di cui ci sarebbe tanto bisogno, perché la vita non è nemmeno lontanamente bella come potrebbe essere). A voler essere maligni, Obama sembra l’ultimo colpo di coda del sistema in crisi, che tenta di salvarsi mostrando una faccia nuova, migliore, facendo credere che sia in atto un vero cambiamento, quando questo non avviene: ma spero di sbagliarmi. Comunque, credo che con la sua elezione la posizione degli Stati Uniti su molte questioni si aprirà maggiormente al dialogo: sono convinto che l’amministrazione Obama non sarà per il “muro contro muro”, come è stata quella del suo sciagurato predecessore. E comunque, mentre negli States cullano il proprio sogno (che si realizzi compiutamente o meno, che sia genuino o meno), un po’ mi intristisce il fatto che da noi si tagli l’istruzione pubblica, che si pensi di riaprire i manicomi e reintrodurre l’elettroshock, che si schedino i senza tetto, che si progettino classi- ghetto per ragazzini extracomunitari (in fondo, niente di inatteso in un paese dove un nero è oggetto di scherno in quanto “abbronzato”: e se lo dice un rappresentante delle istituzioni, perché non dovremmo sentirci legittimati a poterlo dire tutti?), e che si organizzino ronde cittadine notturne di chiaro stampo para-fascista, che si metta in dubbio persino la donazione di organi (come si è messo a fare il papa ultimamente), o che si neghi all’essere umano la propria autodeterminazione nei vari momenti della sua vita (penso agli annosi dibattiti sull’eutanasia, sul testamento biologico, sull’aborto), o ancora che siano tornati di moda i raid anti-gay, i pestaggi, le minacce, le irruzioni di stampo squadrista, e che un ex- presidente della repubblica si permetta di trattare con una sufficienza ed una violenza verbale aberranti il fenomeno delle proteste di piazza, augurandosi a più riprese che “ci scappi il morto”. Quello che è diverso fa ancora tanta paura, e questo mi intristisce molto. Questo paese mi intristisce molto, a volte.

- A&B -
Nei nostri scambi via mail ed anche ne "Il Perfezionameto dello Spreco", si parla di TV ... male ovviamente, ma non ti capita mai di guardarla ? c'è qualche programma che secondo te ancora può essere salvato ? qualsiasi tipo di programma ovviamente.
- Demetrio Scelta [EOS] -
A volte mi piace dire, esagerando un po’, che inizieremo una vera rivoluzione solo quando le TV inizieranno a volare giù dalle finestre delle case… questo senza invitare la gente a commettere gesti folli, ovviamente! In effetti non guardo molta TV e anzi, direi che ne guardo pochissima, anche perché dopo un po’ mi annoia. Personalmente mi piacciono programmi come “Report”, che seguo sempre volentieri, anche perché è rimasto l’ultimo programma di approfondimento giornalistico serio in un paese nel quale un mastodontico conflitto d’interessi contro cui nessuno ha mai avuto la volontà di muovere un dito (nemmeno la sinistra) ha rapidamente condotto ad un’ecatombe informativa: credo che dal punto di vista dell’informazione siamo davvero all’”anno zero”, nel senso che l’informazione libera non esiste quasi più (non nei grandi canali, come appunto la TV) e laddove esista, come in alcuni quotidiani, si devono considerare i numeri, e le statistiche dicono che gli italiani non leggono i giornali, non leggono i libri ma guardano parecchia televisione. Il quadro è desolante, in effetti. Poi, mi piacciono i programmi (teoricamente) di satira, come quello di Crozza su La7, anche se preferivo “Decameron” e non ne ho digerito la cancellazione (come avvenuto per “RaiOt” della Guzzanti): sono un orfano di Daniele Luttazzi.

- A&B -
Tornando alla musica, in ogni tuo lavoro ho ascoltato tra le note riferimenti sempre chiari agli Area, qual'è il tuo rapporto con questo immenso gruppo ?
- Demetrio Scelta [EOS] -
Gli Area li ho incontrati da un po’ di tempo, ormai, e devo dire che hanno cambiato il mio approccio alla musica. Il mio insegnante di basso, Daniele Nesi (www.myspace.com/danielenesi), me ne parlava spesso, prendendo a spunto la mia “omonimia” con Stratos, e alle fine non ho potuto che seguire i suoi consigli. Personalmente gli Area mi hanno aperto un mondo nel quale la musica torna ad essere Arte, ad avere un senso “ulteriore”, a farsi veicolo di concetti forti ed importanti: accanto a questo, c’è anche da considerare il valore tecnico e musicale delle composizioni degli Area, tutti grandi musicisti. Un collettivo dal quale secondo me anche oggi si dovrebbe ripartire, oggi che, a mio avviso, alla musica italiana sembra mancare sempre “qualcosa” per essere davvero grande espressione artistica: abbiamo avuto in casa un grande gruppo, forse uno dei più grandi in assoluto, capofila di tutta una scena di sperimentazione ed avanguardia davvero eccezionale (ascoltate anche i dischi solisti dei vari membri degli Area, e lavori di altri compositori italiani dell’epoca, e di altre band del panorama italiano degli anni ‘70), ma dato che tutto questo era scomodo, lo abbiamo “accantonato”. Poi ci si lamenta del nostro “ritardo culturale” nei confronti degli altri paesi, ma il ritardo si accumula anche così, isolando tutto ciò che è realmente alternativo dietro un “tranquillo” cordone sanitario, per impedire che avvenga contaminazione.

- A&B -
Oltre agli Area quali sono le influenze o comunque le tue preferenze musicali ?
- Demetrio Scelta [EOS] -
Oltre a Stratos e compagni mi piace sempre ricordare gruppi come i Popol Vuh, estremamente diversi dagli Area, ovviamente, o i Tangerine Dream. Per restare nel progressive, ho avuto modo recentemente di apprezzare i Soft Machine. Dei gruppi italiani del passato, apprezzo alcune cose dei CCCP. Oggi come oggi ascolto di tutto, ma ho una predilezione per esperienze sperimentali (e a volte molto differenti tra loro) come quelle di Radiohead, Sigur Ròs, Einstürzende Neubauten, i primi Quintorigo, in Italia, e adesso il lavoro solista di John De Leo. Apprezzo molto il primo Battiato, ed ho una vera e propria venerazione per Leonard Cohen. Ascolto, in questo periodo, anche compositori come Cage, Ligeti, Reich. Oltre a questo, c’è il jazz, e la fusion: in questo ambito cerco di non farmi mancare niente, dai classici come Miles a Jaco Pastorius, Victor Bailey giù fino ai lavori di Jack deJohnette, Bill Frisell, Raffaello Pareti ed altri. A livello di musicisti, dovessi stilare un hit parade dei bassisti che amo di più, ci metterei senza dubbio Pastorius, Ares Tavolazzi e Victor Bailey. Ma le ispirazioni maggiori per me vengono da un ambito extra-musicale come i quadri di Jackson Pollock, dal dadaismo di Tristan Tzara, da certi approdi dell’arte visiva moderna e contemporanea, e dalla letteratura, dalla filosofia. Cerco di non limitarmi alla musica.

- A&B -
Senza la musica, Demetrio Scelta, cosa ... chi sarebbe ?
- Demetrio Scelta [EOS] -
Beh, mi piace pensare che sarei comunque la stessa persona, una persona normale con gli stessi sogni, aspirazioni e idee che ha oggi… magari, ecco, giusto un po’ più triste.

- A&B -
Un altra tua passione è il cinema ... com'è nata e come vivi il rapporto con il grande schermo, quali gli attori, i registi ed i film che ci vuoi consigliare ?
- Demetrio Scelta [EOS] -
Sì, il cinema è un’altra forma d’arte di cui non potrei fare a meno, e nasce proprio dalla necessità, che devo aver sempre avuto, di entrare in contatto con qualcosa di “altro” da me. Diciamo solo che sono numerosissime le opere che potrei citare come per me “fondamentali”, mi limiterò a ricordare alcuni cineasti che mi influenzano anche in qualche modo, quali Herzog, Wenders, Fassbinder, Murnau, Lang, e poi Kubrick, Terrence Malick, certo cinema giapponese, come quello di Kitano… c’è un’ampia prevalenza della cultura cinematografica europea, nei miei gusti, e mi considero un onnivoro di cinema, tant’è che alcuni si scherniscono quando ammetto candidamente di adorare autori estremamente diversi tra loro come, ad esempio, Herzog e Wenders. Ma che ci posso fare? È così! Un film che mi ha cambiato è stato forse “The Million Dollar Hotel” di Wenders, ampiamente sottovalutato, a mio avviso, e che potrei consigliare. Magari insieme a “Il Cielo Sopra Berlino”, sempre di Wenders, “Fata Morgana”, “Cuore di Vetro” e “Aguirre” di Herzog, con in più una spruzzatina de “La Sottile Linea Rossa”…

- A&B -
Internet e le nuove tecnologie costituiscono un mezzo formidabile per far conoscere la propria arte ... la musica in questo caso, sei d'accordo ? oppure ritieni, come fanno ad esempio le major, che il web stia "distruggendo" la musica ?
- Demetrio Scelta [EOS] -
No, il web non distrugge la musica, ma ho i miei dubbi anche sul fatto che costituisca un mezzo sempre adeguato a farsi strada. In realtà il problema è il concetto di “visibilità”: ho assistito di recente alla lezione in piazza della Signoria, a Firenze, tenuta da Sabina Guzzanti in occasione delle proteste contro i tagli all’istruzione operati da questo governo, e lei ha insistito molto su questa idea di visibilità, alla quale spesso sacrifichiamo ogni contenuto. Insomma, la foga di farsi vedere finisce per prevalere sulla volontà di creare qualcosa di valido: se ci pensate, l’idea della “visibilità” è di fatto proprio un’idea tipica di questo sistema, di questa cultura che spesso diciamo di voler combattere. Insomma, chi può dire con certezza se nel “mare magnum” delle proposte alla fine la qualità emergerà? Io personalmente la mia musica la metto su internet, la potete ascoltare sul nostro sito, potete vedere i nostri video sulla nostra pagina di MySpace (network che non amo particolarmente, ad esser sincero) o su YouTube, confido che prima o poi qualche sconsolato internauta capiti e, magari, abbia un’illuminazione, o trovi quello che stava cercando, o si formi nella sua mente un collegamento prima inatteso. Chissà. Il web è solo un mezzo, il mio interesse restano le idee e i contenuti.

- A&B -
L'attività live, se e come si può conciliare con il progetto EOS, hai in mente qualcosa ? idee, progetti particolari ?
- Demetrio Scelta [EOS] -
Mah, ad essere onesti attualmente no: io non ho mai molto tempo per queste cose, sono pur sempre uno studente (eheh), Alessio è molto preso dai suoi impegni coi S.U.S. e dalle registrazioni del primo album e anche con Marcello ci sono spesso difficoltà a trovarsi, difficoltà proprio a livello di “tempo materiale”, e l’organizzazione di un live ne richiede molto. Attualmente siamo privi di questa dimensione, in effetti, ma per ora non si può fare altro: in futuro chissà, ci sono in ballo da tempo idee (anche extra-musicali, più vicine al teatro) che potrebbero un domani trovare compiuta realizzazione. E comunque, lo ammetto, ogni tanto ci penso, e credo che gli Èos avrebbero una nuova metamorfosi dal vivo: i nostri pezzi sono carichi di molti effetti, c’è tanta elettronica, ma credo che su un palco finiremmo per essere inaspettatamente “acustici”. Tra l’altro sarebbe una metamorfosi interessante, no?

- A&B -
Demetrio, io ti ringrazio, innanzitutto per la tua musica, che specialmente con questo tuo ultimo lavoro, "Il Perfezionamento dello Spreco", mi ha molto colpito per la profondità e la condivisibilità, almeno a livello mio personale, del messaggio e poi ovviamente per il tempo che ci hai concesso. La conclusione è tutta tua.
- Demetrio Scelta [EOS] -
Io ringrazio te e tutta la redazione di Artists & Bands, e tutti i visitatori del sito che avranno la pazienza di leggermi, questa per noi è una bella occasione per farci sentire e far sapere che ci siamo, che abbiamo qualcosa da dire. Per quanto riguarda la musica, beh, cerchiamo sempre di superarci, e mi fa piacere che si trovi ancora in giro qualcuno disposto ad ascoltare: posso dire che ci sono già buone idee per il futuro, che stiamo lavorando su nuovi testi, nuove atmosfere. Credo (spero) che il prossimo prodotto degli Èos sarà ancora ben diverso dai precedenti, i progetti che per ora sono sul piatto lasciano pensare che sarà così, almeno. Poi chissà. Ci sono talmente tante cose da dire! Chiudo ringraziando ancora te, il sito e tutti i lettori: grazie a tutti di cuore e a presto!


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