Che l'Italia sia stata in passato e sia tutt'ora una delle terre più ricettive e conseguentemente più fertili nel far proliferare e crescere quel seme importato dall'Inghilterra che è chiamato Progressive è un dato noto, un movimento sempre vivo ed attivo, sopravvissuto, anche se talvolta dimostrando qualche acciacco, alla ghigliottina del punk e giunto fino ai nostri giorni spesso tra ricordi, citazioni ed autocitazioni.
Non ci sorprende quindi che l' Italia, paese che ha fatto scuola con la sua particolare interpretazione del Progressive, dia i natali ad un buon gruppo come La Torre dell'Alchimista", gruppo lombardo attivo fin dal 1997, giunti con questo "NEO" al loro secondo lavoro discografico in studio, appena uscito per i tipi di Ma.Ra.Cash che dimostrano ancora una volta di saper cogliere nel panorama progressive italiano alcune tra le gemme migliori. I La Torre dell'Alchimista ci propongono un revival Progressive dietro il quale si cela un impegno tecnico, compositivo e storico di indubbio spessore artistico che però in certi aspetti sembra attingere in maniera esclusiva ad un sound sicuramente dai colori vintage. Dobbiamo quindi ammettere che il recensore si trova relativamente in difficoltà nel giudicare questo lavoro della Torre dell'Alchimista, da una parte c'è l'amante del Progressive Rock in particolare proprio nelle coordinate più sinfoniche stabilite dal gruppo bergamasco, dall'altra l'ascoltatore curioso che è in costante ricerca di elementi di originalità e novità: bene "NEO" è un bellissimo disco di Progressive Rock ma al tempo stesso è relativamente povero proprio di questi elementi di originalità e di novità, "NEO" si basa interamente su suoni, impostazioni e partiture musicali già ampiamente sentite ed esplorate un tuffo nel passato senza introdurre realmente nessun vero elemento di novità. Ma un tuffo nel passato che però ci offre brani ancorchè belli ed entusiasmanti come ad esempio "Dissimetrie", "Risveglio, Procreazione e Dubbio" e "Cerbero", brani che ci presentano una band in cui tecnica e verve non mancano, così come la relativa pomposità e l'estrema cura negli arrangiamenti lasciano chiaramente intuire che il solco seguito sia quello degli E.L.P. senza d'altro canto tralasciare importanti citazioni di grandi band italiane come il Banco, il Balletto di Bronzo, gli Area e La Locanda delle Fate; brani che trasmettono un campionario di emozioni che pungola l'ascoltatore sia dal punto di vista strettamente tecnico e musicale con partiture complesse e ricche che miscelano con cura virtuosismo e melodia, con un grande Michele Mutti che prende le redini del flusso musicale e ci conduce per mano per tutti i 50 minuti complessivi e sia dal punto di vista lirico, ricchi di immagini e sensazioni sono anche i testi di questo album, testi i cui autori sono Michele Mutti e Davide Donadoni resi particolarmente intensi ed emozionali dall'ottima interpretazione di Michele Giardino. Quindi d'accordo, non brillerà certo per senso di novità o per originalità, non siamo in presenza di un gruppo di avanguardia o di innovazione siamo però in presenza di un gruppo di ottimi musicisti e grandi compositori per cui possiamo tranquillamente affermare che indubbiamente questo "NEO" si dimostra un ottimo disco Progressive, imperdibile sopratutto per chi predilige il Progressive Sinfonico, ed alla fine onestamente dobbiamo ammettere che l'amante del Progressive Rock che è in chi vi scrive ha la meglio e non ci resta che fare i complimenti alla "Torre dell'Alchimista" per il magnifico disco che ci hanno regalato, sicuramente nell'eccellenza per questo 2007 e ... per una volta permettiamoci di dire "al diavolo l'originalità". 85/100
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Michele Mutti : Hammond, pianoforte, tastiere. synth Anno: 2007 |