Mi sono trovata tante volte a dire che, seppure bravi, i gruppi di oggi mancano di quel groove che le band degli anni 80 possedevano.
Appena ho inserito questo dischetto nel lettore invece ho pensato che questi ragazzi quel groove ce l' hanno! La potenza, l' attitudine, la schiettezza dei Jackal ti fanno pensare " al diavolo la produzione da paura, this is only rock and roll!". Senza analizzare punto per punto le song di Black Inside, i 4 defenders napoletani attingono a piene mani dalla N.W.O.B.H.M, con un occhio verso il primordiale power americano: potrei dire per l' ennesima volta che la band presenta i soliti clichè, che non porta nulla di nuovo, che ripropone soluzioni scontate e vecchie di almeno vent'anni ma perchè farlo quando la sincerità, la forza e la pura attitudine verso questo genere la fanno da padrone ? Nonostante la produzione penalizzi un po' l'ascolto, il prodotto è aria fresca per delle povere orecchie stressate e martoriate da gruppi supertecnici, superveloci, supernuovi, superdifficili. I Jackal se ne fregano delle nuove tendenze in ambito metal, anzi se ne fregano proprio di tutto, dando vita ad un sound aggressivo e violento che arriva dritto al cuore di tutti quei nostalgici che non leggono più "Metal Shock" ... (nda: senza offesa ...) Sarei curiosa di poterli ascoltare dal vivo, visto che da un semplice CD, la cui produzione penalizza non poco l'ascolto, scaturisce tutto il metallo grezzo che scorre nelle vene dei 4 partenopei. Come concludere allora se non affermando che "METAL IS NOT DEAD!" 80/100
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Luigi Martino: Voce Anno: 2006 |