Sono certo che questo gruppo sia di matrice old school ma nonostante tutto la loro musica risulta fresca e godibile, e poco importa se a molti questo cd non farà né caldo e né freddo, ci troviamo dinnanzi ad una band con i piedi ben saldi a terra, un gruppo, i Requiem Laus, come molti dovrebbero essercene in giro, i portoghesi dopo ben 5 demotapes ed una gavetta che parte dal 1992 confezionano un bel dischetto condito da 12 track una più bella dell'altra.
Il loro é un death metal che a tratti si sposta su coordinate melodiche, una sorta di death/black scandinavo melodico ma con un impatto devastante per il 50 per cento dell'economia del sound, le arie sono ispirate e alate, quasi stoicamente apocalittiche ("Ad Vitam", etc ...), ci sono oscuri presagi e nonostante tutto quel tocco (registrazione a parte effettuata in Svezia che dona quel sapore old style a la SunLight studios) che contraddistingue ogni band proveniente dal Portogallo, quel tocco magico ed ipnotico che porta con se richiami ancestrali e se vogliamo lontanamente tradizionalisti. Dei Requiem Laus salvo tutto, il sound non è male e la compattezza del combo si sente eccome, si sente che non siamo di fronte a sprovveduti, le atmosfere rarefatte si scontrano con la voce ultra-gutturale in stile Benediction/Massacre, che delinea meglio gli intrecci melodici delle chitarre ed il loro sound diventa suggestivo proprio nei momenti ad ampio respiro anticamera alle ripartenze, determinanti gli arpeggi e le sulfuree commistioni con il doom oltre alle chitarre suonate sempre in modo diverso (ora tagliente ed ora imponente), senza essere per questo scontati e ripetitivi. C'é da constatare che c'è una certa varietà intrinseca nelle tracce del cd, così si passa dal totale senso di desolazione e tristezza ("Falling Faster") al furore e alla violenza cieca e rabbiosa di "The Eternal Plague", un pezzo bellissimo che incarna in se l'epiteto di 'fuoriserie' del disco, una traccia micidiale. Requiem Laus e la label francese 666Production hanno fatto un ottimo lavoro, un mix di ruvida potenza death metal e melodica magnificenza in puro northern style con intarsi classico orientaleggianti (senti le ritmiche intricate serpentine ed ipnotiche di "Hatred Guilt"). Paragonare in qualche modo il loro stile può essere complicato, direi che hanno preso da una parte il meglio del death metal 80/90, del vero death metal e si sono poi sviluppati a loro piacimento dandosi un tono, un tocco che li differenzia. Bolt Thrower, Napalm Death, Massacre, Benediction, Immolation, ma anche tanto symphonic metal estremo fatto con gusto e poca voglia di scopiazzare, anche qui la lista potrebbe essere lunga ma é importante precisare che l'intensità propria della creatività targata Requiem Laus non delude nemmeno le orecchie più allenate come le mie. Portogallo e metal estremo sono quindi ancora una volta un connubio imprescindibile, ed i Requiem Laus lo dimostrano appieno da ogni solco del cd, un disco curato, con stile e pertinenza, dove tutto gira per il verso giusto rendendo l'ascolto piacevole e molto facile, chitarre acustiche, batteria portentosa, effetti sonori e registrazione poi fanno il resto, release che merita rispetto ed un posto nel vostro scaffale aggiungendo poi la confezione ottima in digipack e cartoncino opaco-patinato che da quella spinta in più per il collezionista e maniaco della musica death metal e delle cose ben fatte. Al loro debut probabilmente ne seguirà un'altro, la band infatti é attualmente in studio per il proseguo di The Eternal Plague che si prospetta killer e molto più melodico/offensivo del precedente, sempre con la partecipazione alla scrittura dei testi di Jorge Ribeiro de Castro, uno scrittore portoghese noto nella scena underground per le sue collaborazioni con le bands, speriamo bene, non vedo l'ora di sentire il nuovo cd. Consiglio spassionato: procuratevi questo cd nel frattempo. Consiglio spassionato 2: chiedete questo cd al vostro distributore o negozio di dischi preferito, é così che si da una mano concreta all'underground. 85/100
|
Miguel Freitas: Voce, chitarra Anno: 2008 |