Dopo ben dieci anni di attività, arriva il primo album dei campani Inallsenses, registrazione giunta dopo il demo ‘Escape Of Natural World’ del 1997, e prima apparizione quindi tra i dischi in uscita, visto che la nostra etichetta Club Inferno Ent. ha deciso di produrre il nuovissimo The Experience, disco dedito ad un thrash/death metal di scuola americana, con un’ottima registrazione che mette in assoluta evidenza la tipologia del sound del combo italiano, facendo apprezzare (finalmente!) i veri suoni, quelli che escono dagli amplificatori, senza deformarli e modernizzarli, per la gioia dei vecchi old thrashers!
Suonando un genere come quello proposto dagli Inallsenses, servono, oltre alle capacità tecniche, anche una buona dose di aggressività e compattezza, aggettivi che non mancano e che non possono non essere rilevati dopo l’ascolto del disco in questione. Il sound è roccioso, quadrato e ben strutturato tra le ritmiche carroarmato del batterista Bartolomeo D’Arezzo, i riffing di chitarra posizionati in territori thrash ed il cantato growl di Ruggero Formicola, che ricorda quello del cantante Wiwczarek dei Vader. Per tutta la durata del disco si susseguono autentiche martellate senza sosta, tra brani più o meno veloci ed altri più articolati, senza mai appiattire il risultato finale grazie soprattutto alla rabbia e violenza con i quali vengono eseguiti. Non possono non essere notate anche particolari qualità tecniche dei membri, che riescono grazie ad un buon songwriting, a rendere le composizioni assolutamente orecchiabili nonostante la pesantezza della loro musica. Ed è così che nascono brani come l’apripista ‘The Experience’, che tra riff panteriani ed altri più vicini ai Sepultura, incede senza sosta, e mostra subito le caratteristiche possedute dagli Inallsenses. Nonostante la velocità di esecuzione non sia l’arma più affilata dei ragazzi, ‘Inviolated’ è dotata di una partenza speed, che trova dei ritmi più blandi al suo interno, ma che si presta ad essere un’ottima canzone da headbanging puro. Tra i brani più riusciti del lotto citiamo ‘Lady Nature’, le ritmiche sincopate di ‘I Will Kill You’, e il riffing ossessivo di ‘Bad Society’ (in cui sono presenti anche dei chorus femminili). Gran debutto per un’altra metal band italiana che non deve far altro che seguire le orme di The Experience, magari alternando ai mid tempos anche qualche brano più veloce, chiudendo così un cerchio davvero ben definito. 85/100
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Ruggero Formicola: Voce Anno: 2008 |