Se non avete ancora trovato qualcosa che possa aiutarvi ad asciugare le vostre lacrime da quando il cantante dei Rammstein è uscito dalla band, se credevate che il metal sperimentale fosse insomma finito con la sua clamorosa dipartita, dovete assolutamente ascoltare l’ultimo Samael.
Solar Soul è un disco incredibile, bello in ogni dettaglio, originale ed efficace. Che la band svizzera non amasse lasciare nulla al caso lo si era già capito nei lavori precedenti, questa volta però abbiamo di fronte un capolavoro. È raro avere a che fare con un disco in cui quasi ogni brano è degno di essere utilizzato come opener in un concerto. Bello poi riuscire ad immedesimarsi nel suo pathos, sublime e semplice al tempo stesso. Troverete in brani come “Promised Land” e “Valkyries New Ride” conferma assoluto di tutto ciò. I sentimenti messi in gioco dalle sonorità proposte in questo disco sono vari e sfaccettati, inutile dire che un lavoro simile è praticamente destinato alle masse. Impossibile che sia stato concepito per il solo pubblico metal anche se con questo non voglio a dare a intendere che si tratti di un disco commerciale, anzi. “Slavocracy”, primo singolo estratto a cui ha già fatto seguito un video, è geniale. Il tappeto sonoro sintetizzato ha un che si orecchiabile e cervellotico che vi entrerà in testa almeno sino quando non vi innamorerete delle altre tracce del disco. La già citata “Promise Land” possiede uno stacco orchestrale che vi porterà a consumare il tasto REW del vostro lettore. “On The Rise” possiede un ritornello imponente alla Dimmu Borgir e un inizio che ha qualcosa di black, genere toccato a più riprese dalla creatività della band. “Alliance” e “Suspended Time” sono due perle di pregevole classe. Brani che ricorderete e che ci si augura possano essere riproposti dal vivo come meritano. Tutto quello che potrei aggiungere su questo disco è molto relativo e sicuramente sarebbe condizionato dal fatto che il sottoscritto lo sta ascoltando praticamente ogni giorno. Aldilà di questo lo consiglio a tutti in quanto capolavoro che merita di essere diffuso nel miglior modo possibile. State certi che non ve ne pentirete! 80/100
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Vorph: Chitarra, voce Anno: 2007 |