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The Vintage
The Vintage

Il disco in questione, pubblicato dalla Incipit Recordings, è il secondo per questa giovane band di Padova. La produzione è ottima, è un album pur sempre indie rock ma ad un passo dal rock'n'roll alternativo e moderno, nonostante le soluzioni adottate siano non difficili da interiorizzare e molto dirette, prive di fronzoli e pretese commerciali.
Il cd dei The Vintage è un raccoglitore ironico e scanzonato di song, ben 10, che affonda le proprie radici nella passione e nel sudore nonostante la proposta non sia come dicevo di difficile digestione.
Le canzoni mostrano il lato sbarazzino e al contempo geniale di un quartetto che ha imparato dalle grandi band pop inglesi revisionandolo in una chiave italica e molto underground e ciò che ne scaturisce non è affatto scontato, ma un candido frutto di passione e impegno, lo si capisce da ogni singola nota del cd.
I The Vintage arrivano dove altri non arrivano suonando lo stesso genere e magari pensando a torto o ragione di avere tutte le carte in regola. Il sound già dal primo ascolto prende e rapisce, si tratta di un rock spensierato che si lascia udire senza troppi intoppi, un ascolto facile potrebbe bollarlo come banale ma colpisce per impatto e mood scanzonato...

Le dieci tracce dell'omonimo ibridano il rock dando una piccola scossa elettrica di integerrima baldanza, un sano rifacimento piacevole e godibile. La voce leggermente acida e strana di Andre si collega alla perfezione e sottolinea i movimenti ora funk ora rock e pop senza stonare, la vibrazione viscerale della ritmica fa scivolare in un vortice di distorsioni e particolari arrangiamenti semplici e tuttavia mai scontati.
Un bel lavoro di basso dona alla batteria ‘easy played’ (ma non per questo scontata) lo spazio utile alla chitarra di Alex T. Vine che con il suo granitico incedere rock, ma a volte punky/garage oriented, sfrutta tutta la sua potenza di watt per sottolineare alcuni passaggi fondamentali dai brani.

Il riffing e le soluzioni sono azzeccate, ci sono brani orecchiabili ed altri meno ma tutto il cd fila via liscio e strizza l'occhio a varie esperienze e stili in uno unico e bene espletato. Ritornelli vincenti e ficcanti si snodano in una unica onda di impatto vibrante, alcuni brani restano piantati in memoria da subito, mentre tutto il cd ha bisogno di almeno 2 ascolti attenti ma tutto sommato può essere considerato un buon compagno di viaggio, un poco come mostra la copertina, a partire dalla opening track 'Hot Lover' si evince che sono di quei gruppi che fanno della schiettezza un loro cavallo di battaglia anche se gli arrangiamenti vedono anche l'utilizzo di alcune note di piano e delle ritmiche ‘sanguignamente’ sentite e melodicamente concise.

"Stop hurryin’ me" travolge con i suoi 3 minuti di rock leggermente più roccioso con le vocals più pop che rock ma altamente appropriate. Segue "No rules" che si può considerare come una buona track da hit come ne circolavano anni fa nell'underground indie/rock con più facilità di oggi...
E veniamo poi alla track "Yes I did (What?)" dove sboccia la vera realtà compositiva dei The Vintage, un pezzo caldo e semplice con un ritmo funkeggiante e un refrain ultra assimilabile e canticchiabile, davvero una bella traccia carica di ironia e pathos al medesimo tempo.
Si arriva poi a "Inside" che è probabilmente uno scherzetto verso il pop inglese ed è comunque seminata di dolore represso al suo interno con al contrario un 'gaio' falsetto; così come anche in "Me'n' my Whiskey", una delle più coinvolgenti, si ascolta più un modo hard rock quasi ‘stradaiolo’ di concepire la loro anima, "Flamenco Drive" poi porta verso lidi rock più studiati e al fulmicotone roteando su ritmi repentini e aggressivi con la voce acida a spremersi sul pezzo come un succulento limone e la chitarra classica ritmata al di sotto.
Eccezionale anche la conclusiva "Give us a god" con una produzione ed un passo decisamente orecchiabile ma anche sinuoso e malizioso.
In conclusione un buon prodotto italiano per una frangia di alternativi o buoni intenditori di musica underground senza pretese commerciali asettiche, i The Vintage non sfigurano affatto e ci regalano 35 minuti di piacevole musica che a pelle sprigiona energia e immediata soddisfazione come la dose dell'ultimo secondo prima del collasso da astinenza.
Buon ascolto.

65/100


Andre: Voce
Alex T. Vine: Chitarra
Vale Nalini: Basso
Tommy Carugno: Batteria

Anno: 2009
Label: Incipit Recordings
Genere: Alternativa Rock

Tracklist:
01. Hot Lover
02. Stop Hurryin' me
03. No Rules
04. Yes I did (What?)
05. Inside
06. Me'n' my Whiskey
07. Record Companies
08. Easuly
09. Flamenco Drive
10. Give Us A God

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