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Delirium
Il Nome Del Vento

Doppia recensione per "Delirium - Il Nome Del Vento" I Delirium fanno parte della storia del rock progressivo italiano degli anni settanta, chi non si ricorda brani come “Jesahel”, e chi non conosce Ivano Fossati, che ha contribuito molto al loro successo.
Poi Fossati ha imboccato una strada che lo ha portato al successo anche come solista, mentre i Delirium, dopo qualche altro lavoro ci lasciarono, per poi ritornare qualche anno fa.

Oggi ritornano cercando di ricreare quel sound che li ha portati ad incidere il bellissimo “Dolce Acqua” e possiamo dire che in parte ci sono riusciti. Il Nome Del Vento ci riporta indietro di molti anni fa, senza per questo suonare come un vecchio disco, anzi i Delirium riescono a portare le sonorità del “vecchio” e caro progressive ai giorni d’oggi. Il cd andrebbe ascoltato tutto d’un fiato, immaginandolo come una lunga suite, anche se non lo è affatto, ma consiglio di dare più attenzione a brani come la title track, un perfetto punto d’incontro tra progressive, jazz e musica classica, con ottimi interventi vocali anche femminili, a “Verso Il Naufragio (Incl. Theme One)”, ottimo strumentale dove la band tra momenti jazz e progressivi, omaggia la “Theme One” dei Van Der Graaf Generator e la lunga “Dopo Il vento”, altro ottimo brano con lunghi momenti strumentali, dove il rock progressivo e sonorità classicheggianti diventano un tutt’uno ed il risultato è dei migliori. Ci sono anche alcune sorprese, come la presenza di Sophya Baccini dei Presence, poi il cantante del Museo Rosenbach, Stefano Galifi ed il chitarrista storico della band Mimmo Di Martino.

Un gradito ritorno che segna ancora una volta che il Rock progressivo italiano ha avuto una notevole importanza negli anni settanta e non solo.

75/100

di Fabio Loffredo

 

Uscito nel Febbraio 2009 dopo piu' di 8 lustri dall'ultimo album "Viaggio negli Arcipelaghi del Tempo" (Fonit-Cetra 1974), il gruppo, con ben 4 elementi della formazione originale, e' tornato a far parlare di sè l'anno scorso dopo tanto silenzio con l'uscita dell'album dal vivo "Vibrazioni Notturne" registrato durante alcuni applauditi concerti estivi con nuove versioni di vecchi classici e rielaborazione di brani storici del rock internazionale ma in questo nuovo disco da studio non troverete una serie di pop-song o comunque un repertorio di facile ascolto se è questo che vi aspettate dai Delirium di “Jesahel” e “Canto di Osanna” anzi, questo disco è un netto taglio ad un passato seppure illustre.

E' un lavoro abbastanza complesso che fa suo un titolo di un'opera “fantasy” dello scrittore Rothfuss Patrick (anche se i collegamenti con Kote-Kvothe e la sua Locanda sono minimi), che vaga per territori che furono di Peter Hammil e McDonald & Giles, che, fa proprie atmosfere neo-classiche (la presenza di un quartetto d'archi lo conferma), che si incammina su percorsi on-the-edge fra rock e free-jazz.

Il gruppo ricongiunto grazie alla spinta del batterista Pino Di Santo trovando subito disponibili gli ex, il tastierista Ettore Vigo e il polistrumentista Martin Grice, con l'innesto del un nuovo bassista Fabio Chighini e del chitarrista–cantante Roberto Solinas, si sono dati appuntamento allo studio MAIA di Genova dove hanno realizzato ciò che si potrebbe definire concept-album su testi, script si dovrebbe chiamare, del vecchio amico Mauro LaLuce, già autore in qualche disco fa. Intro e Il Nome del Vento mettono in chiaro subito le intenzioni rock-jazz dei cinque con costruzioni di archi su cui poggia la voce dell'ospite Mimmo Di Martino, ex Delirium anch'egli, a cui segue la seconda illustre ospite Sophya Baccini per un brano che vedrei bene nelle corde di Paul Buckmaster e la sua Third Ear Band. Un omaggioso inchino agli indimenticati Van Der Graaf è il seguente Verso il Naufragio inframezzato dal possente incipit di sax di Theme One che fu appunto l'hit della band di Hammill & Jackson. L'Acquario delle Stelle, ecco spuntare le atmosfere che furono dei primi King Crimson per un brano sognante e, perchè no, vagamente psichedelico; ottimo il lavoro di Solinas alla chitarra. Nel presente cd è compresa anche la traccia video, degno coronamento di questo brano. Luci Lontane, Poeta Senza Profezia scorrono lungo i binari di una realtà descritta dai visionari testi di Mauro La Luce inoltrandosi poi in larghe distese di rock-jazz in cui si innesta la voce dell'ennesimo ospite “Lupo” Galifi (ex Museo Rosenbach) e dirette con maestria da Ettore al piano e Martin ai sax a tirare la volata. Carillon e ninna-nanne introducono Ogni Storia ma se vi aspettate un brano rilassato avete proprio sbagliato bersaglio; un susseguirsi di movimenti e saltelli su cui si innesta la voce e la hendrixiana chitarra di Solinas con i gorgheggi di Sophya Baccini. Ecco il quartetto d'archi aprire una surreale Note di Tempesta è qui il parallelo con certo Canterbury-sound, basso solista, pianoforte maestro, trilli di sax, cambi di tempo, che ha segnato a fuoco l'inizio degli anni “70 è d'obbligo e ben accetto. Dopo il Vento quasi 10 minuti di accompagnamento alla lettura del concept e le sue sognanti atmosfere e Cuore Sacro, dove troviamo Sophya questa volta seduta leggiadramente al piano nella lunga suite di chiusura. Per il bonus track si cimentano in L'Aurora Boreale che omaggia apertamente in un collage musicale denso di feeling i celebratissimi (un motivo ci sarà!!!) e mai dimenticati anni “70.

Abbiamo citato vari paralleli per la musica di questi “nuovi” Delirium, dai Soft Machine ai King Crimson, ai Jethro Tull a certe atmosfere rock-jazz anni “70 anche italiane, Perigeo su tutti, un valore aggiunto al loro sound poiché è qui che si riscontrano radici, rami, fiori e frutti di una musica “ragionata” di cui le nuove generazioni finora hanno solo sentito parlare; sono passati solo trent'anni ma il divario sembra secolare. Un buon ripasso non sarebbe male, accomodatevi...


di Richard Milella



Ettore Vigo: Organo Hammond, Moog, Fender Rhodes, Mellotron
Pino Di Santo: Batteria, percussioni, voce
Martin Fredrick Grice: Flauti, sax baritono, tenore e contralto, tastiere
Roberto Solinas: Chitarre, voce solista
Fabio Chighini: Basso

Guests:
Mimmo Di Martino: Voce in “Il Nome Del Vento”
Mauro La Luce: Soggetto e liriche
Chiara "Chiarilla" Giacobbe: Violino
Diana Tizzani: Violino
Simona Merlano: Viola
Daniela "Helmy" Caschetto: Violoncello

Special Guests:
Sophya Baccini: Cori in “Il Nome Del Vento”, “Ogni Storia”, “L’Acquario Delle Stelle”, “Dopo Il Vento”. Piano in “Cuore Sacro”
Stefano “Lupo” Galifi: Voce in “Profeta Senza Profezie”
Valentino Vera: Pianto in “Note Di Tempesta”.

Anno: 2009
Label: Black Widow
Genere: Progressive Rock

Tracklist:
01. Intro (Dio Del Silenzio Reprise)
02. Il Nome Del Vento
03. Verso Il Naufragio (Incl. Theme One)
04. L’Acquario Delle Stelle
05. Luci Lontane
06. Profeta Senza Profezie
07. Ogni Storia
08. Note Di Tempesta
09. Dopo Il Vento
10. Cuore Sacro
11. L’Aurora Boreale (Bonus Track)

Sul web:
Delirium @MySpace

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