Soltanto 15 mesi fa, con la pubblicazione del primo disco omonimo, i bolognesi Tarchon Fist diedero un pesante scossone alla scena Heavy più classica del nostro paese con un lavoro eccelso, una vera colata lavica di Rock duro che non riscosse solo grande successo tra la critica, ma anche tra il pubblico.
La band dell'ex Rain - Luciano “Lvcio” Tattini torna oggi con questo Fighters sempre sotto la supervisione della My Graveyard Productions, dando cosi la possibilità a tutti i Defender di rispolverare i proprio giubbotti di pelle e reindossare le borchie. Infatti, premettiamo subito, questo secondo album dei Tarchon Fist non fa altro che proseguire alla grande con quanto di ottimo è già stato fatto, proponendosi con un prodotto anche più maestoso e completo rispetto al recente passato. Impossibile non restare coinvolti con l'antemica "We Are The Legion" oppure il singolo "Fighters", (accompagnato anche da una clip che riprende il concept battagliero dell'intero disco) e "Victims Of The Nation", che va cosi a comporre un trittico dove la fusione di chitarre spianate e ritornelli fatti di ottime melodie vocali rendono già vincente questo album. Non è forse un caso quindi che dopo 4 tracce cosi potenti arrivi "Flower In The Sand", ballata di chiaro stampo judaspriestiano dove la voce del sempre ispirato Luigi "Sange" Sangermano riecheggia non poco quella di Rob Halford di fine anni '70; ma è una pausa che dura molto poco, perchè a seguire arriva la classica cavalcata in pieno stile NWOBHM con "Hammer Squad", che viene subito bissata con "Thunderbolt", che verte molto sul duello delle 2 chitarre. Il songwriting dei Tarchon Fist è ancora più monolitico che in passato, i pezzi usufruiscono di tessiture strumentali mai banali ma rispettando sempre la tradizione metallica più classica, la ritmica è diligente e non tende mai a strafare, e quando emerge il risultato è un brano come "The Game Is Over", a metà strada tra Hard Rock e Sleazy e vincente grazie all'ottimo groove di basso. Il secondo disco, presenta in apertura "Warriors", canzone incisa dalla band per la squadra di football americano di Bologna, mentre è ancora più interessanti sono la vena malinconica che avvolge "Figli Senza Domani", che prendendo ispirazione dalla Strana Officina come atmosfere profuse, dimostra come anche l'Heavy possa ben sposarsi con il cantato in lingua madre, e "Thunderbolt" riproposta in una chiave più incisiva rispetto alla tracklist ufficiale e sopratutto in chiusura, con le cover di "Breaking The Law" dei Judas Priest e "Princess Of The Night" dei Saxon, che spesso hanno arricchito i live set in questi 3 anni dei Tarchon Fist. Fighters è in conclusione un disco non solo ricco nei contenuti, ma anche nella qualità della proposta, che pone questi 5 baldi (più o meno) giovani rockers una spanna sopra la media italiana delle realtà Metal. We Are The Legion Of Tarchon Fist we play it loud, loud, loud, loud... 83/100
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Luciano “Lvcio” Tattini: Chitarre Anno: 2009 |