Quale sia il segreto (semmai ce ne fosse uno) di queste quattro "baldracche" mascherate in salsa hard rock non è dato sapersi, ma quello che sembra essere certo è che i Kiss - vicini ormai ai 40 anni di carriera - riescono ancora a rilasciare dischi convincenti - e questo Monster - che arriva a 3 anni esatti di distanza dal già più che decente Sonic Boom ne è la conferma. Dodidi tracce (più una bonus track per iTunes) dove il Bacio riesce ad essere ancora più cupo e solido rispetto alla release di 36 mesi fa, confezionando un'album monolitico e metallico - senza però mai perdere il gusto per quel ritornello antemico alla base della loro proposta - come forse solo Revenge (anno 1992) è riuscito ad essere nella loro carriera."Hell Or Hallelujah", posta come traccia apripista e singolo emerso in rete già dallo scorso luglio fa subito intendere che l'approccio verso questo disco non sarà semplice come uno si può aspettare, grazie alle affilate chitarre di Thayer e Stanley a supporto ed il solito chorus spaccamontagne, ma meno catchy del solito: un suono metallico e monolitico, come se quasi i Kiss avessero deciso di rendere ancora più spigolosi e pungenti i lati della loro proposta musicale. Di certo non mancano all'interno della raccolta canzoni un pò banalotte (altrimenti avremmo dovuto parlare di capolavoro): "Wall Of Sound", cantato dal linguacciuto Simmons è una di queste, cosi come "Long Way Down" è un pugno mal assestato, pronto a colpire solo l'aria, ma da controaltare ci sono alcuni episodi davvero ottimi. In primis "Freak" (che inizialmente doveva essere nientepopòdimeno cantata da Lady Ga Ga! - definita dalla band qualche anno fa "il quinto Kiss" per attitudine e per come riesce a vendere la propria immagine) esalta per la robustezza compositiva dei musicisti (grazie anche ai colpi precisi e puliti di Eric Singer su tutti, il miglior drummer mai entrato in line-up) e per la splendida performance vocale di Stanley, che riesce con la sua ugola ad impreziosire un brano già di per se eccellente; o per esempio la punkeggiante "Back To The Stone Age", che nel riff rimembra non poco "Kick Out The Jam" degli MC5: questa volta il pugno è ben assestato e colpisce in pieno la mascella (ascoltare per credere). E' un peccato che poi, "Right Here Right Now", altro palese esempio dell'ottimo stato di forma dei Kiss sia finita solo come bonus track per chi acquista il disco su iTunes. Monster non è di certo un disco che farà ricredere chi da sempre si è posto come "detrattore" del quartetto newyorkese, ma chi sta dall'altra parte della barricata può tranquillamente ritenersi fortunato nel scoprire che, attraversate ere, movimenti musicali e mode (tra l'altro spesso egregiamente cavalcate), i loro beniamini sono ancora capaci di sfornare dischi con un senso e la voglia di produrre canzoni che non siano messe li, solo a rimpinguare una carriera che ormai ha già frantumato diversi record. 67/100
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Paul Stanley: Voce e chitarra ritmica Anno: 2012 |