Classica storia Rock N' Roll quella di Ace Frehley, nel bene e nel male: nasce nel quartiere più pericoloso di New York nei primi anni '50, il Bronx, e trova la sua salvezza quando i genitori gli regalano una chitarra elettrica ed inizia a suonarla ascoltando i grande maestri del Rock/Blues, su tutti Eric Clapton. Inizio anni '70: quasi per gioco, il giovane Ace si fa provinare da una band molto promettente ma ancora senza un contratto: i KISS.
I due leader di questa formazione, stupiti dal suo talento e dalla sua stravaganza(leggenda vuole che si presentò con una scarpa di color rosso ed una di color verde) lo accettano nella band, e nel giro di tre anni diventeranno una delle Hard Rock ban più popolari e chicchierata del pianeta. Dalle stalle alle stelle, ma non è finita qui. Ace si sente un'animale chiuso in gabbia nel gruppo, pensa che il suo talento sia sopresso dai due leader e comincia presto a fare il capriccioso: non si presenta alle session di registrazione o nelle migliori delle ipotesi arriva tardi, comincia a bere ed a drogarsi, ed in più ama cosi tanto la velocità che spesso si schianta con la sua macchina. Dalla stalle alle stelle quindi. Ace esce dalla band nei primi anni '80, e mette su una band tutta sua, dove è libero di esprimere al 100% il suo talento. Non arriva la riconoscenza commerciale, ma artisticamente i suoi dischi sono spesso superiori ai suoi ex compagni, che intanto cambiano un chitarrista a disco. Ma Ace sente la mancanza dei suoi amici, ed a metà degli anni '90 ritorna al face paint ed anche all'ovile: i KISS nel 1996 sono in formazione originale dopo quasi 20 anni. Tutto sembra andare per il meglio, ma Ace capisce nuovamente di essere pressato dalle altre personalità all'interno della band e dopo una seria di tira e molla, e nel 2002, se ne va di nuovo. Non è un periodo facile per lo Spaceman (questo il suo monicker nel "bacio"): senza contratto, senza soldi e senza idee, per anni non si sa niente di lui. Poi cosi, come se niente fosse ristruttura il suo sito internet, rimette su una band e ricomincia a suonare, e sembra di nuovo sereno. Dalle stalle alle stalle e viceversa, in maniera ciclicla. Anomaly che giunge esattamente a 20 anni di distanza dal suo ultimo lavoro di inediti in studio, ci restituisce uno dei più talentuosi chitarristi degli anni '70 al massimo della forma, confezionando un lavoro semplice e diretto, ma suonato col cuore e che farà la felicità dei suoi fan e non solo. Le tracce sono 12, tra la quale spicca un'ottima cover di "Fox On The Run" degli Sweet, che perfettamente si sposa col suo timbro vocale ed una serie di brani di pregevole fattura: dalla rude e cupa "Genghis Khan" allo splendido diversivo Pop/Soul di "A Little Below The Angels " niente viene lasciato al caso: un album calibrato e che apre il ventaglio della proposta di Frehley, e quando partono le note della sua sei corde nella conclusiva "Fractured Quantum" capisci che il talento e l'abilità non si è opacizzata ne arrugginita, anzi, comprendi come musicisti molto quotati (senza fare nomi, Buckethead) abbiano preso ispirazione da questo stravagande guitar hero. In conclusione, Anomaly è un disco riuscito nella sua semplicità e spontaneità, pieno zeppo di episodi passionali e riusciti, senza però lasciare una gemma. E mentre i suoi ex compagni di avventure stanno pensando a come riempire i propri portafogli, lui sta li in disparte a suonare e cantare le sue canzoni, se poi qualcuno si ferma e lo ascolta, lui ti guarderà negli occhi e ricambierà con un sorriso. Dalle stalle alle stelle e viceversa, ma la sua di stella è tornata per brillare, artisticamente parlando. 74/100
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Ace Frehley: Chitarra solista, voce e basso Anno: 2009 Sul web: |