In molti, dopo il comunicato stampa dello scorso Dicembre, in cui si annunciava il riavvicinamento tra Pierò Pelù e Ghigo Renzulli hanno detto “era scontato che tornassero insieme!”.
Io, se mi permettete non la vedo proprio cosi. Era almeno dal 2004, ben 5 anni dopo il non del tutto pacifico split tra i due che si vociferava di un tour insieme, tra rumors, comunicati stampa falsi e mezze frasi dette dalle parti interessate nella vicenda. Ma mai niente fu seguito dai fatti, fino ad oggi. Non è che non ci credessi più, ma sinceramente non me l’aspettavo. Non mi aspettavo che Ghigo troncasse cosi la sua avventura con Filippo Margheri nata peraltro soltanto 12 mesi fa, che non sarà un leader cosi carismatico e vocalmente dotato come Pelù, ma dopo i buoni riscontri che la band ottenne col concerto modenese la scorsa estate sembrava che portasse questa reunion a non avverarsi nemmeno nel 2010. Ma cosi non è stato: 5 date, una a Milano, 2 a Firenze (la notizia della replica dove la band è artisticamente nata, e di pochi giorni fa), una a Roma ed infine una ad Acireale. La certezza è “comunque andrà sarà un successo”, perché aldilà della riuscita artistica di questo breve tour la voglia di risentire nuovamente insieme sullo stesso palco due personaggi fondamentali prima per la crescita della New Wave e poi del Rock italiano e cosi forte che probabilmente tutti coloro che assisteranno a questo evento (eh si, diamo il giusto nome alle cose) usciranno con un sorriso anche se venissero eseguiti pezzi solo da Infinito (il disco universalmente riconosciuto come il meno riuscito della loro carriera). Un’altra certezza sta proprio nel sapere che ci sono, che finalmente il Rock può nuovamente rivivere per alcune sere quella magica atmosfera che i Litfiba riuscirono a creare a cavallo tra gli anni ’80 e ’90, tra milioni di dischi venduti, stadi pieni (indimenticabile per alcuni, il concerto alla Stadio Olimpico di Roma del ’93, oppure le performance al fulmicotone dei concerti del Primo Maggio di quel periodo) e singoli assolutamente nella storia della musica italiana. Non sappiamo se dopo Aprile, ci sarà un futuro discografico, ma la sensazione è che questa non sarà una reunion estemporanea, ma destinata a durare, con probabilmente un nuovo disco di inediti e chissà, magari un vero e proprio tour come ai bei tempi, quando Piero e Ghigo si esibivano lungo lo stivale per almeno 6/7 mesi l’anno.
I dubbi quindi, possono solo risiedere nella produzione del disco che verrà, dato che appunto Infinito del 1999, come prima detto è un disco debole e con poco mordente, ed anche il precedente Mondi Sommersi, che nel 1997 superò agilmente il milione di copie grazie anche ad un serie di singoli azzeccatissimi, comunque per tanti (il sottoscritto però, ha conosciuto ed amato alla follia la band con questo lavoro) fu una raccolta di canzoni che sanciva il decadimento compositivo, con alcuni refrain smaccatamente Pop ed alcune incursioni elettroniche che fecero storcere non poco il naso a chi amò dischi crudi e diretti come El Diablo e Terremoto. Dal punto di vista squisitamente umano, altri dubbi e perplessità possono nascere e svilupparsi nelle dichiarazioni di due bassisti che hanno marchiato a fuoco la storia dei Litfiba , come Gianni Maroccolo e Roberto Terzani, che tramite i loro account di Facebook si sono rivolti in maniera polemica su questo ritorno sulle scene (il secondo fa trasparire un certo astio nei confronti solo di Pelù, augurando molta fortuna invece a Renzulli). Ma forse alla fine è meglio resettare il proprio cervello per il momento, lasciare da parte tutte le polemiche che si stanno creando nel mondo del web in queste settimane, e tenersi solo il buono del tutto, sognando i tempi che furono e sperando che ritornino, accontentandosi per il momento di quello che è sicuro e sperando che il resto della formazione sia di livello (sappiamo tutti quanto i Litifiba, seppur con una line-up sempre poco stabile negli anni ‘90, abbiano fondato molto della propria riuscita come progetto artistico sulla scelta di musicisti di alto livello) e che gli show che stanno per arrivare siano indimenticabili come lo erano quelli di 15 anni fa. Per il resto, possiamo solo dire che finalmente è il momento di riaprire i nostri occhi, parafrasando il titolo di un loro storico disco dal vivo uscito 23 anni fa.