Milano, 13 Febbraio 2017 - Teatro Nazionale
Dopo le date di Recanati e Iseo, il nuovo intimo tour “Camminando camminando” di Angelo Branduardi arriva al teatro Nazionale di Milano, dove ad attenderlo c’è una platea gremita. Toc, toc, ci aprite? Non è il pubblico ad andare a teatro, ma è il cantautore Branduardi ad entrare sul palco assieme allo storico amico e collaboratore Maurizio Fabrizio, chiedendoci di aprire la nostra mente e il cuore alla loro musica. Come anticipato alla presentazione di queste serate infatti, da un po’ di tempo a questa parte il menestrello italiano per eccezione ha ideologicamente sposato il concetto dell’essenziale, proponendo le (non solo) sue composizioni in versione completamente acustica. In questo modo, racconta, la musica acquista una connotazione differente, diventando esoterica, sacra. È una ricerca profonda dell’emozione in note e non poteva che scaturire dall’incontro con Maurizio Fabrizio (compositore, arrangiatore e polistrumentista, autore fra l’altro di innumerevoli successi e collaborazioni), colui che è suo collaboratore fin dai primi album. L’atmosfera dunque è quanto meno intimista, tanto che permette ai due musicisti di suonare a volte ad occhi chiusi, coscienti di quello che sta per fare l’altro e sulla cui emotività Angelo ci scherzerà su: “Lo so cosa state pensando: lo stiamo perdendo… Perché presentare dei brani che magari hanno 1000 anni su un palco in due dev’essere quanto meno eccentrico!”
Com’era coerente attendersi da un autore così poliedrico e profondo ricercatore della musica antica, il concerto è suddiviso ideologicamente in due parti. La prima è dedicata appunto all’approccio filologico alla musica colta composta tra il Medioevo e il Rinascimento (anche se lui afferma di non essere un filologico, leggi l’intervista qui) , la musica barocca, di cui Branduardi è un appassionato studioso da sempre e che lo ha portato alla pubblicazione dei suoi progetti denominati “Futuro antico”, arrivati ormai al volume VII uscito nel 2010. Sono musiche che toccano e smuovono l’anima nonostante a volte la loro intrinseca semplicità: “La musica rimane l’arte più vicina al soprannaturale ed è quindi la forma d’arte più libera…” Pur riscuotendo interesse e consensi è però la seconda parte del concerto quella più attesa e applaudita, certamente per un richiamo a brani più “orecchiabili” che lo hanno reso noto al pubblico…. Oltre alle sue composizioni però Branduardi dedica spazio anche ad altri riferimenti del suo percorso musicale. Lo fa omaggiando ad esempio John Dowland (con “Now Oh, Now I Need Must Part”) e William Butler Yeats, alla cui poesia il cantautore dedicò un intero album uscito nel 1986, ma anche nei confronti di Ernesto Guevara con il brano “Primo aprile 1965”, ispirato alla lettera che il “Che” scrisse ai propri genitori pochi giorni prima di morire e che è stato inserito nell’album “Pane e rose” del 1988. Un'altra dedica è rivolta a Fabrizio De Andrè con “Geordie”, una ballata britannica del XVI secolo e incisa dal cantautore genovese come primo singolo nel 1966 e la cui versione è stata inserita da Branduardi nel suo più recente “Il rovo e la rosa – Ballate d’amore e di morte”.
Tra le numerose composizioni di Maurizio Fabrizio invece sono scelte “La ballata del tempo e dello spazio”, scritta per un’Oratorio su testo di Walter Tortoreto e “I migliori anni della nostra vita”, portata al successo da Renato Zero e qui interpretata ancor più suggestivamente dallo stesso. Un concerto intenso, in alcuni tratti impegnativo all’ascolto, ma assolutamente piacevole, scorrevole, persino vivace; tutti ad applaudire un artista che riesce oltretutto a strappare sorrisi al pubblico con ironiche battute: “Gli artisti possono essere definiti degli emarginati di lusso, ma anche voi siete un po’ picchiatelli, considerando il fatto che state qui ad ascoltare canzoni di 1000 anni fa…”
Il tour di Angelo Branduardi e Maurizio Fabrizio farà tappa all’Auditorium Parco della Musica di Roma il 10 marzo, per proseguire poi in Austria, Svizzera, Belgio, Lussemburgo e Germania (paesi in cui il cantautore è apprezzato da decenni) e ritornare in terra patria il 28 aprile al Teatro Colosseo di Torino.
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Angelo Branduardi: chitarra, voce, volino Maurizio Fabrizio: chitarre, pianoforte, voce
Data: 13/02/2017 Luogo: Milano - Teatro Nazionale Genere: Cantautorato
Setlist: 01. Stella mattutina 02. Ceranina (Ah! Vous dirai-je, Maman) 03. Now Oh, Now I Needs Must Part (John Dowland) 04. Sì dolce è il tormento (Monteverdi) 05. La Luna 06. La canzone di Aengus il vagabondo (William Butler Yeats) 07. Il dono del cervo 08. 1° aprile 1965 (Ernesto Guevara) 09. Gli alberi sono alti 10. La favola degli aironi 11. La ballata del tempo e dello spazio (Maurizio Fabrizio) 12. Barbrie Allen 13. Il ciliegio 14. Sotto il tiglio 15. Lord Franklin 16. Geordie (Fabrizio De Andrè) 17. I migliori anni della nostra vita (Maurizio Fabrizio) 18. Confessioni di un malandrino 19. Cercando l'oro
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