Home Recensioni Album Mammooth - Eat Me Drink Me

Mammooth
Eat Me Drink Me

Definirli band è riduttivo: i Mammooth sono un collettivo, formato da produttori e musicisti, attivo a Roma dal 2001, data del loro primo Raining Mammooth, divenuto la colonna sonora del film “Sandrine nella pioggia”. 
Negli anni successivi danno vita ad una serie di colonne sonore per il cinema e il teatro. Alcuni estratti dai loro lavori sono confluiti nell’album Soundtracks.
Il loro vero primo album di esordio può essere considerato Back In Gum Palace, che ottiene un discreto riscontro di critica e pubblico. Non smettono di comporre colonne sonore: “Polvere”, “I baci mai dati” per il cinema e le colonna sonora degli spettacoli teatrali “L’occidente solitario” e “Oscillazioni”.

Nel 2014 cambiano pelle e line-up. Al nucleo del gruppo costituito da Riccardo Bertini (voce, chitarra) e Fabio Sabatini (tastiere), si aggiunge la compositrice e percussionista Cristina Carlini.
Con questa nuova formazione entrano a far parte della scuderia di Marte Label, per la quale viene pubblicato il nuovo Eat Me, Drink Me, un album dal sapore internazionale. Pop ed elettronica minimale si sposano nell’amalgama che i Mammoth riescono a produrre e che viene da loro stessi definito un “equilibrio tra momenti estatici e assalti sonori”. Che poi si voglia definirla indie elettronica con qualche digressione psichedelica ci sta anche, ma le catalogazioni contano poco.

I testi trascinano l’ascoltatore in un mondo intimo e inquieto e, al contempo, il sound lo rimanda a continui  flashback cinematografici tra l’onirico e il reale. Fra beat elettronici e ballate dal sapore neo romantico (paradossalmente l’opener “The Lie” pare l’unico brano che si discosti appena dal filo rosso che unisce musicalmente i brani), i Mammoth ci accompagnano nel loro mondo di città vuote, grattacieli di cemento dispensatori di solitudine. Se “Poem” ed “Evo” rappresentano il cuore dell’album e - con la loro strutturale minimale e onirica - collegano idealmente la Berlino di Paul Kalkbrenner all’indolenza della città eterna, “City” è l’adatto malinconico brano con cui si chiude il disco; un tributo ai pionieri della Intelligence Dance Music da cui i Mammooth prendono ispirazione.

 

Voto: 85/100


Riccardo Bertini: voce, chitarra
Fabio Sabatini: tastiere e synths 
Cristina Carlini: loops e percussioni elettroniche
Puca Jeronimo Rocas Beccaglia: basso (studio)
Nicola De Amicis: basso (live)

Anno: 2015
Label: Marte Label
Genere: Post romantic electro rock

Tracklist:
01.  The Liar
02.  Rain On Me
03.  Run Away
04.  Girl In The Well
05.  Playing With Colours
06.  Poem
07.  Evo
08.  Nuclear War
09.  Unmade Bed
10.  City


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