Recensione originariamente pubblicata su Pride no. 221 e qui riprodotta per concessione dell’autore.
Vi sono canzoni italiane che resteranno per sempre nel nostro immaginario collettivo; alcune di esse sono state più volte interpretate da vari cantanti – anche dalle nuove generazioni – con risultati a volte sorprendenti, a volte discutibili. È accaduto più raramente che un intero album fosse riproposto da un altro autore, anche perché questo tipo di progetto richiede una ricerca più approfondita della compiutezza stilistica dell’originale e, più in generale, del significato in senso lato, della storicità di quell’album, che oggi potrebbe suonare anacronistico. Dopo Morgan, Mauro Pagani e la PFM, che negli anni scorsi hanno riproposto tre capolavori di De Andrè, è ora la volta di Fabio Cinti, che si cimenta con il riadattamento di uno degli album più importanti della storia della musica leggera - italiana e non solo – cui gli autori dell’epoca si dedicarono con una maturità e un bagaglio culturale e professionale non indifferenti. Gli autori dell’epoca erano Franco Battiato e Giusto Pio; l’album La voce del padrone: “Ho scelto di adattare questo album perché si tratta di un lavoro omogeneo, relativo a un'opera. Cimentarmi con una selezione non avrebbe avuto né lo stesso senso né lo stesso valore. 'La voce del padrone' è un classico in sé e per sé, con una sua coerenza stilistica e con un suo impatto emotivo preciso nella sua collocazione temporale”. In effetti allora questo disco rappresentò una novità assoluta per il pop italiano e più in generale per la musica “commerciale” (con questo lavoro Battiato si allontanò definitivamente dal suo periodo sperimentale/progressive che lo aveva caratterizzato per tutti gli anni ’70), sia per il linguaggio utilizzato nei testi, sia per le relazioni tra melodia, armonia e ritmo, il ché lo renderà unico negli anni ’80, paragonabile come importanza forse solo a Crêuza de mä del già citato De Andrè. D’altro canto Fabio Cinti non è nuovo al maestro, con cui ha già collaborato anni fa aprendo il suo Apriti sesamo tour del 2013; a sua volta Battiato gli affiderà l’interpretazione del brano “Devo”, che diventerà il primo singolo del terzo album del cantautore Madame Ugo. L’adattamento gentile citato nel sottotitolo del disco allude all’arrangiamento per strumenti acustici (pianoforte, archi e cori) che il cantautore ha elaborato, riuscendo però a mantenere anche le figure ritmiche e le celebri sequenze: “Non ho mai avuto nessun interesse nell’eseguire una versione o produrre una cover, di questo album - né di nessun altro album di Battiato -, perché affronto quelle composizioni come si trattasse di musica classica: si possono e si devono eseguire le parti, anche con altri strumenti, senza modificarne la scrittura. Questa è la scelta che ho fatto e da qui le regole che mi sono imposto”. Il risultato è sorprendente: reinterpretando in chiave classica quelli che a suo tempo probabilmente furono considerati dalla maggior parte della massa dei motivetti che dovevano suonare come radiofonicamente orecchiabili con una parvenza di velleità intellettuale, Fabio Cinti riconsegna al pubblico una nuova prospettiva su questo album, rafforzandone l’idea di “opera musicale” in senso lato. È chiaro che alcuni brani si adattano meglio allo scopo rispetto ad altri, ma se dovessimo cercarne uno che rappresenti l’intento, quasi sicuramente la scelta cadrebbe su “Segnali di vita”, per la sua poesia, per il suo messaggio universale: quella sua disincantata magia nel rappresentare in assoluta semplicità e pacatezza le cose belle di questo mondo. Con La voce del padrone ~ un adattamento gentile ~ Fabio Cinti ha vinto la Targa Tenco 2018 nella categoria “Interprete di canzoni”. Ad accompagnare spesso su e giù per l’Italia l’autore durante la promozione del disco è un altro famoso musicista: quel Fabio Zuffanti (Finisterre, Maschera di Cera, Höstsonaten, ecc.) che a Battiato ha dedicato il suo saggio (uscito, quando si dice la coincidenza, in concomitanza al disco di Cinti) edito da Arcana, “Fabio Battiato, La voce del padrone, 1945-1982: nascita, ascesa e consacrazione del fenomeno” (leggi comunicato stampa qui). Chapeau.
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Fabio Cinti: Voce Credits Assistente di produzione Daniele Asnicar Matteo Panetta, collaborazione nell’adattamento de “Il sentimento nuevo” Anno: 2018 Tracklist: |