“La nostra non vuole essere un’operazione nostalgia”, chiariscono subito Shel Shapiro e Maurizio Vandelli durante la presentazione del progetto “Love And Peace”, “piuttosto la volontà di ridare vita a canzoni ancora attuali, reinterpretandole però con un gusto odierno”.
Eterni rivali (è lo stesso Maurizio a raccontare di quando, suonando sullo stesso palco del Piper nel 1965, propose al leader dei The Rokes di suonare qualcosa insieme alla fine del concerto, ricevendo da Shel un diniego assoluto, aneddoto che rimarrà negli annali del beat) non hanno mai smesso di “controllarsi” – e, tutto sommato, corteggiarsi – a vicenda, fino al punto che stuzzicati dal produttore Diego Calvetti, hanno deciso di intraprendere quest’avventura, iniziata con un disco e proseguirà con un tour che li vedrà sui palchi italiani a partire dal prossimo dicembre. Perché “Love And Peace”? “È stata un’emozione”, proseguono Vandelli e Shapiro, “interpretare ciascuno i brani dell’altro, ma soprattutto con questo disco ci piacerebbe poter ancora emozionare il prossimo”. A parte quei 4÷6 “mastodontici”, la scelta dei brani per certi versi non è stata facile, proprio perché si è dovuto andare a cercare quelli che meglio si potessero adattare a nuovi arrangiamenti, mantenendo intatto però lo spirito primordiale, il messaggio in essi contenuto. 'Love And Peace' è una collezione di canzoni che fanno parte di un periodo storico, del costume italiano, ma le parole scritte 50 anni fa – a detta di Shel – hanno ancora valore. “Anzi”, continua il cantante, “nessuno di noi all’epoca aveva idea del peso che avevano quei testi”. È chiaro che la trama dei brani rimane intatta, i suoni no: in parte più audaci e più “rock”, già a partire dal primo “Che colpa abbiamo noi” e proseguendo per le evergreen “Tutta mia la città” (riproposta negli ultimi decenni da uno stuolo di artisti e giovani band) e “Io ho in mente te”, che fanno da contraltare a ballate come le già citata “Nel cuore nell’anima” e “Io vivrò senza te”. Per quanto riguarda il risultato finale - va detto - i musicisti che attorniano i due veterani sono tutti professionisti di primo livello (a partire dall’arrangiatore Diego Calvetti), che solitamente lavorano dietro le quinte negli studi di registrazione o sul palco assieme a grandi nomi nazionali e hanno contributo sicuramente a portare una ventata di modernità al progetto (l’album, fra l’altro, è disponibile anche in vinile). Ciò non toglie che avrebbe fatto piacere qualche “ospitata” d’epoca, mettendo da parte magari qualche vecchia e arrugginita acredine che si sarebbe potuta sanare con una pacca sulla spalla e un bicchiere di vino... |
Shel Shapiro: Chitarra e voce Credits Anno: 2018 Tracklist:
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