Roma, 4 Febbraio 2016 - Teatro Quirinetta E’ stato un gran bel battesimo di fuoco, quello del novello supergruppo O.R.k. con la primissima data a Molfetta sold-out (e la buona volontà dei musicisti di optare per due show nella stessa sera), meno il giorno seguente a Roma, dove nell’accogliente cornice del teatro Qurinetta si è avuto un pubblico decisamente meno numeroso. La prova che dei proggaroli più ottusi non vi era traccia è sicuramente collegabile al motivo che nella Capitale, eventi di altro tipo (revival, Ian Anderson, i vari Hackett e Wilson) avrebbero fatto il pienone. Non ne avevo dubbi, visto che Colin Edwin dei Porcupine Tree non venga reputato da loro una prima linea e Pat Mastelotto sia inviso a molti crimsoniani, fissati solo esclusivamente con Bill Bruford e Mike Giles. Il batterista statunitense è invece un musicista che ha avuto una crescita pazzesca negli ultimi quindici anni e soprattutto non è un semplice session man. Sperimenta, collabora e come ci ha fatto notare Lef al termine del concerto, è un fiume in piena che avrebbe voluto mettere più carne al fuoco rispetto alla setlist di un’ora (purtroppo, ovviamente, sono al disco d’esordio), dando nuovi spunti per improvvisazioni e brani live in divenire. Ci sarà un motivo per cui Fripp lo stimi moltissimo, no? La disposizione dei musicisti è un po’ particolare, a semicerchio con la batteria sulla sinistra che incede con vigore, supportata come al solito da un compatto set di pad elettronici che Mastelotto impiega spesso nelle varie formazioni. Colin Edwin e Carmelo Pipitone (Marta sui Tubi) sono i più defilati centralmente, mentre sulla destra troviamo Lorenzo Esposito Fornasari aka Lef alla voce e synth. Come detto, lo show di un’ora, presenta il disco d’esordio Inflamed Rides. C'è sempre il rischio dietro l'angolo di creare un polpettone live con i supergruppi, ove i veterani eccedono risultando preponderanti, ma tutto ciò non accade. Il basso di Edwin è chirurgico, si amalgama molto bene con il lavoro di Pipitone, mentre Lef si sposta continuamente tra performance vocale e impiego dell’elettronica che crea un buon contrasto con i primi due. Inizialmente, si avverte che l’interplay è ancora un po’ grezzo per via del rodaggio di cui i musicisti hanno bisogno. Ciò si evidenzia soprattutto negli spazio sonori della chitarra che inizialmente risulta un po’ in sordina, ma è normale, visto che siamo alle prime battute del tour. Nella seconda metà, invece, migliora visibilmente l’amalgama tra i musicisti. Carmelo Pipitone alterna tocchi più raffinati in "Dream of Black Dust" ad interventi più rudi e necessari in "Funfair". I brani spaziano da atmosfere più preponderatamente psichedeliche e dissontanti come in "Breakdown", passando per groove tooliani/isisiani più granitici come in "Jellyfish" che live rende particolarmente. La struttura sul palco, sicuramente privilegia la potenza e tecnica di Mastelotto che fa un doppio gran lavoro sia alle pelli che alla manipolazione del suono con il suo set di pad e synth. Lef e il tarantolato Pipitone, colmano gli spazi visivi in avanti, subentrando talvolta centralmente. Fornasari mostra ottime qualità e versatilità canore nei vari registri ora più graffianti come in "Bed of Stones", ed ora più tenui, nella circolarità di chitarra che riempie la bellissima "Pyre", degna conclusione di una convincente prima a Roma. I margini di miglioramento sono ampi, soprattutto per poter espandere il set con orizzonti improvvisativi, ma è stato intelligente da parte dei musicisti non lanciarsi così tanto, visto il pool di brani ridotto e la necessità di migliorare l'empatia musicale, crescendo data dopo data. Comunque, siamo già molto soddisfatti. Continuate così ragazzi e a presto!
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Lorenzo Esposito Fornasari: voce, tastiere Data: 04/02/2016 Setlist: Encore:
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