Grande serata di musica d’aurore al Teatro Ghione di Roma: finalmente ci si ritrova ad ascoltare musica vera, suonata con strumenti reali, con passione ed amore genuini, verso le note, la melodia, l'armonia. Un vero cantautore, Lorenzo Santangelo, con testi assolutamente incisivi e forti, dai temi variegati e sempre profondi, mai banali. D'altronde, il titolo stesso dello spettacolo è assolutamente indicativo: Musick, un gioco di parole per indicare la “musica malata“, la musica che non dice nulla, testi senza un vero significato sociale con musiche sempre uguali a se stesse. La denuncia arriva sul palco insieme ad un apprezzatissimo cameo di Neri Marcoré, ospite per circa 15 minuti del cantautore, con il quale canta una splendida canzone ed interpretato il fantastico monologo “Sogno in 2 tempi“ di Giorgio Gaber. Grande anche lui, ovviamente, che passa dal serio al faceto giocando tra la serietà di un testo tanto profondo e introspettivo, quale è quello firmato dal cantautore e commediografo milanese. Gioca con Lorenzo, l'attore, riguardo alla superficialità della musica moderna, prendendo di mira, in maniera neanche tanto velata, il noto Festival di Sanremo. Tornando al repertorio originale, Santangelo affronta, nei suoi testi, temi di approfondimento sociale e di riflessione, ma lo fa in maniera assolutamente disincantata, mai superba e mai auto-celebrativa, mai salendo su un piedistallo giudicante ma, anzi, immergendosi in una lucida autocritica. Questi testi nascono da un’attenta analisi e da un'osservazione della realtà quotidiana. Padrone assoluto del palco, egli gioca con grande ironia non soltanto con se stesso ma, con gran gusto, anche con il pubblico, prendendolo in giro e, con sorriso sornione, lanciando battutine sul fatto che “non sia un pubblico così sveglio da poter comprendere i testi“. Ed infatti, con grande intelligenza, egli affronta le canzoni soltanto dopo aver accennato ai motivi e alle riflessioni che lo hanno spinto a scriverne le liriche. Con la stessa simpatia ed ironia, egli scherza con la sua band, formata da quattro artisti puntuali, affidabili, efficaci (ai quali si aggiunge lo stesso Lorenzo, con il suo meraviglioso pianoforte a coda). Il concerto è sublimato sia da luci adeguate, perfettamente in linea con i toni allegri, ma allo stesso tempo intimi, finanche introspettivi, sia da un pubblico rispettoso e mai invasivo. |
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