Una commedia dolorosa, dove le relazioni sono mediate da uno schermo e dalla necessità di apparire invece di essere, propria dell'era dei social media.
Due giovani che comunicano tramite lo smartphone. Perennemente connessi e quasi incapaci di gestire i rapporti diretti. Lo spettacolo propone un'immagine impietosa di una generazione alle prese con le difficoltà a dialogare combattuta tra colloqui interposti dal cellulare (i messaggi vocali) e chiacchierate face to face. Complice una app di incontri che valuta la compatibilità proponendo dei Match. La commedia tenta di mettere in luce alcuni aspetti peculiari dell'esistenza giovanile attuale, dove il cellulare è un accessorio indispensabile e dal quale è praticamente impossibile separarsi; evidenzia la paura dell'altro e di prendersi impegni e responsabilità; esaspera la difficoltà di esprimersi in un confronto diretto e senza utilizzare frasi stereotipate tipiche dei messaggini. Significativi, i due grossi smartphone posti sulla scena dai quali i due protagonisti entrano ed escono in una continua ricerca e contestuale negazione del contatto diretto con l'altro. Il tema è sicuramente interessante e di attualità, ma lo spettacolo non riesce appieno a coinvolgere lo spettatore nella problematica. La narrazione, seppure serrata, subisce cali di tono. La modalità di comunicazione tra i due protagonisti, maggiormente basata sul non detto che su dialoghi articolati (proprio per rispecchiare la realtà attuale) risulta lenta ed anche i momenti di musica live non riescono a dare vivacità ad uno spettacolo un po' troppo pesante nonostante i continui cambi di punti luce e di situazioni. I due protagonisti (Giacomo Costa e Francesca D'Urso) seppure molto centrati sui loro personaggi e capaci di strappare qualche risata al pubblico in sala, non riescono ad evitare alcune sbavature nella loro recitazione. Tema interessate e degno di trattazione nell'ambito dell'opera informativa e didattica che il teatro è chiamato a compiere, qualche momento in più di verve però, a parere di chi scrive, renderebbe maggiormente piacevole la visione.
Questa recensione si riferisce alla rappresentazione del 22 novembre 2024.
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‘Match!’
spettacolo scritto e diretto da Alessandro Giova interpretato da Giacomo Costa Francesca D’Urso.
Marta, una social media manager in cerca di nuove amicizie e Antonio, un giovane ragazzo che fugge da ogni responsabilità, sia lavorativa che sentimentale, si conoscono attraverso un’app di incontri. Tra loro scatta il famoso match e tra i due inizia una faticosa ricerca di compatibilità al di fuori della barriera digitale dei loro smartphone. ‘Match’ è una commedia amara che parla di relazioni al tempo delle barriere digitali. In un mondo iperconnesso le persone hanno perso la capacità di relazionarsi ed esprimere le proprie emozioni di fronte agli altri. Per questo motivo la struttura del testo è incentrata sul duplice binario dei messaggi vocali e dei dialoghi diretti. I dialoghi diretti saranno asciutti, taglienti, freddi, che evidenziano una reale difficoltà di esprimersi. Al contrario, i dialoghi indiretti, ovvero quelli che avvengono al di qua del muro digitale attraverso i messaggi vocali, sono leggermente più articolati. Altro focus della commedia è la paura, la paura dell’altro, dell’impegno, la paura di investire in qualcosa, la manipolazione della realtà propria e dell’altro. Il non detto è la parte di testo più ricca, un testo ipotetico che viene scritto contro un muro invisibile e diviene così illeggibile. Lo spettacolo porta in scena l’esperienza quotidiana. Due grossi smartphone di circa 1 metro e 70 costituiscono gli elementi scenografici dello spettacolo, i personaggi vi sono letteralmente rinchiusi. Un tentativo di teatralizzare ciò che comunemente viviamo attraverso un piccolo schermo. Lo spettacolo sarà corredato da momenti performativi e musica live.
Teatro Trastevere Via Jacopa De' Settesoli, 3 Roma 06 5814004 - 328 3546847
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